Oltre a Netflix e YouTube, Facebook e Instagram, anche Amazon Prime Video e Disney+ si aggiungono alla lista dei servizi di streaming video che hanno aderito a ciò che è stato proposto dalla Commissione Europea al fine di salvaguardare la distribuzione di contenuti sul Web. Per evitare il sovraccarico delle linee infatti, l’Unione Europea ha chiesto alle varie aziende di ridurre la qualità dei contenuti.
Con milioni di persone che restano in casa per arginare la diffusione del CoVid-19, si utilizza molto più del dovuto la normale connessione ad Internet casalinga: che sia per lavoro, per studio o per svago, si rischia la congestione – e il blocco – dei server in tutta Europa. Urge quindi, correre ai ripari il prima possibile.
Disney+: qualità ridotta per il neonato servizio
Disney+ sta per debuttare sul mercato europeo, ma l’emergenza sanitaria attualmente in corso, sta costringendo aziende, persone ed intere nazioni a rivedere le proprie priorità. Per non sovraccaricare le infrastrutture e i server, si è chiesto un piccolo sforzo alle varie compagnie. In un comunicato stampa, Kevin Mayer, Chairman of Direct-to-Consumer and International di Walt Disney Company, ha dichiarato che “Disney+ aderisce all’iniziativa per non congestionare la rete sul territorio europeo”. L’utilizzo della banda sarà ridotto del 25%, e se dovesse peggiorare nei giorni successivi, ridurrà anche il bitrate.
Amazon Prime Video: bitrate ridotto
Amazon Prime Video, il servizio di streaming video on-demand della società di Jeff Bezos ha ridotto il bitrate dei suoi contenuti video. Le parole della compagnia a riguardo, sono state le seguenti:
Sosteniamo il bisogno di un’attenta gestione dei servizi di telecomunicazione per garantire che questi possano gestire la crescente domanda di internet, con così tante persone ora a casa full-time a causa della Covid-19. Prime Video sta collaborando con le autorità locali e i provider di servizi internet laddove è necessario per aiutare a mitigare qualsiasi congestione della rete, incluso in Europa dove abbiamo già dato il via agli sforzi per ridurre i bitrate dello streaming pur mantenendo un’esperienza di qualità per i nostri clienti.
Con YouTube che ha abbassato la qualità dei video a 720p, con Netflix che ha abbassato del 25% la qualità dei suoi contenuti e con AppleTV+ che ha eliminato (per il momento) il 4K, il 4K HDR e il FullHD per la visione dei programmi della piattaforma, Amazon Prime Video e Disney+ seguono lo stesso esempio. Un piccolo sacrificio per tutti, al fine di garantire i servizi necessari e indispensabili agli utenti in tutto il vecchio continente.