Duro colpo per il digitale terrestre che comincia a perdere terreno a causa del recente switch off il 28 agosto 2024. Secondo i dati Auditel, subito dopo il passaggio al DVB-T2, Rai Scuola e Rai Storia hanno perso il 45% di ascolti. Una notizia che conferma alcuni problemi individuati nel digitale terrestre e il suo cronoprogramma verso il recente standard trasmissivo.
Prima di tutto le diverse difficoltà affrontate dal digitale terrestre non sono di aiuto. Infatti, diversi canali sono rimasti senza segnale e non per disagi tecnici, ma perché ancora troppi utenti non sanno cosa è necessario fare quando si affronta uno switch off. La piattaforma è in costante aggiornamento e questo richiede parecchie risintonizzazioni che molti non eseguono sui loro apparecchi.
Inoltre, a questo si aggiungono anche tutti i televisori non compatibili con lo standard DVB-T2. Lo switch off del 28 agosto 2024 ha isolato tutti questi, impedendo così di seguire le trasmissioni in programmazione su Rai Scuola e Rai Storia. E i dati sono stati davvero duri su questo. Si parla di una perdita di ascolti di quasi il 50%.
DVB-T2 penalizza gli ascolti di Rai Scuola e Rai Storia
Ad aver analizzato i dati Auditel dei canali Rai Scuola e Rai Storia dopo il passaggio esclusivo al DVB-T2 sono stati i colleghi di DDay.it. Confrontando il periodo pre switch off con quello post switch off del 28 agosto 2024 emerge un 45% di ascolti in meno per questi due canali che ora trasmettono con codifica Mpeg-4.
Abbiamo […] provato a confrontare i dati di una settimana intera con il pari periodo del 2023, neutralizzando così l’effetto stagionale e la coda di agosto con molti ancora in vacanza. Ebbene, Rai Storia è passata da 3.681.644 spettatori della settimana di settembre 2023 a 1.732.174 nella settimana di settembre 2024, post DVB-T2: ascolti praticamente dimezzati, meno 44,4%. Anche Rai Scuola ha accusato il colpo, passando da 3.234.627 spettatori nella settimana del 2023 a 1.732.174 nella settimana di settembre: meno 46,4%.
Quale sarà il futuro del DVB-T2 in Italia? Probabilmente è presto per rispondere a questa domanda. Nondimeno, se il numero di televisori non compatibili rimarrà così alto potremmo assistere a un calo di ascolti anche per molti altri canali che ora trasmettono in simulcast, ma che presto saranno solo disponibili su apparecchi di ultima generazione.