Secondo uno studio condotto da Nokia a livello globale, su oltre 5.200 possessori di smartphone in dieci Paesi, il 55% degli utilizzatori crede che le applicazioni aiutino a migliorare la propria vita e quindi le usa mentre si trova in casa (33%), in viaggio (19%) o al lavoro (13%).
Creata in collaborazione col Professor Trevor Pinch, docente di Scienze e Tecnologie e di Sociologia alla Cornell University, la guida agli Appitype identifica le caratteristiche delle personalità in base alle abitudini di utilizzo dello smartphone e delle applicazioni.
La ricerca evidenzia come non sia tanto importante il numero di "apps" possedute quanto la capacità di trovare quelle più utili. Più del 70% degli utenti possiede sul proprio smartphone fino a 30 applicazioni e il 20% dichiara di cancellare un’applicazione non appena ne trova una migliore.
“Le app mobile stanno diventando una costante del nostro modo di vivere” afferma il Professor Pinch. “Il modo in cui ci relazioniamo ad esse si è trasformato da un utilizzo occasionale a una vera e propria dipendenza. Per questo le “collezioni” personali di app possono essere considerate un riflesso dei bisogni, della personalità e degli interessi specifici dell’utente. Attraverso l’analisi delle applicazioni utilizzate da un individuo possiamo comprendere molto sulla sua personalità, i suoi comportamenti e abitudini”.
La scelta delle applicazioni non dipende solo dai tratti della personalità di un individuo, ma anche da alcune caratteristiche nazionali. Gli italiani hanno rivelato il loro lato pratico “Live Wire” e quasi un terzo (28%) degli esaminati sceglie una travel app piuttosto che portare con sé un’ingombrante guida turistica quando si reca all’estero. I brasiliani hanno espresso il loro carattere gioioso, il 42% scarica applicazioni musicali quali ad esempio Ringtones, Track Recognition e Music Mags, mentre i tedeschi sono maggiormente attratti da app utili come Alarm Clocks e Flashlight (29%).
“Questi dati sono davvero interessanti perché ci permettono di guardare con una nuova ottica le abitudini che si nascondono dietro l’utilizzo delle app” sottolinea il Professor Pinch. “Il 43% degli intervistati utilizza le applicazioni più volte al giorno, ma in contesti diversi. Il bello dei dispositivi mobili è che possono essere impiegati in modo talmente versatile: un professionista tornando a casa può dare il proprio smartphone ai figli appassionati di videogiochi”.
Avere un’applicazione non significa necessariamente utilizzarla. Un terzo (30%) degli utenti di smartphone conferma di usare la maggior parte delle applicazioni presenti sul proprio dispositivo, ma non tutte. Gli indiani sono gli utenti più assidui: il 14% dichiara di utilizzare tutte le applicazioni presenti nel proprio telefono cellulare. Viceversa, gli inglesi sembrano essere rimasti più indifferenti a questo trend, considerato che il 23% ammette di utilizzare molto raramente qualsiasi applicazione possiedano. “Attraverso le applicazioni diamo vita ai nostri telefoni e li trasformiamo nella nostra bacchetta magica personale. Proprio come una vecchia raccolta di musica, le nostre applicazioni – e il modo in cui le usiamo – possono rivelare il cuore e l'anima di chi siamo veramente. Loro raccontano le nostre storie”, afferma George Linardos, VP of Media di Nokia.
Secondo la ricerca inoltre, le applicazioni di gaming (38%), social networking (35%) e musica (29%) sono le più scaricate e le più utilizzate riguardano i social network (31%), i giochi (29%) e i servizi (25%). I sudafricani risultano i più "connessi" con il 45% degli intervistati che utilizza applicazioni di social networking, il 5% in più rispetto ai brasiliani e agli indiani. Gli abitanti di Singapore sono primi nel mobile gaming: quasi la metà (49%) utilizza o scarica tali applicazioni. Più di qualsiasi altra nazione sono cinesi ad essere più i appassionati alle news e alle informazioni (30%) e gli indiani prediligono app più legate alla vita professionale come Email and Expense Managers.
Dimmi che App usi e ti dirò chi sei
Secondo uno studio di Nokia, le app mobile stanno diventando una costante del nostro modo di vivere