L’avvento del nuovo digitale terrestre non sta soddisfando a pieno i cittadini che, al contrario, si trovano sempre più spesso in difficoltà. A dover affrontare alcuni disagi sono coloro che vivono in zone non completamente servite dai ripetitori della nuova tecnologia trasmissiva.
In questi casi il problema è una carenza di segnale che, in pratica, risulta debole. Ciò comporta che l’offerta del digitale terrestre non viene completamente fornita. In altre parole, a volte non si vedono tutti i canali o si vedono male. Magari di inverno si riceve Mediaset, ma non in estate. E così via.
Se questi disagi possono essere risolti con un comune amplificatore di segnale da interno, a poco più di venti euro, ci sono invece altre situazioni che non sono alla nostra portata, ma neanche a quella dei tecnici specializzati.
Stiamo parlando dei molti canali TV che sono stati costretti ad abbandonare la piattaforma del digitale terrestre. Il pericolo è che altri facciano la stessa fine, perché in molti casi la difficoltà sta proprio in questa nuova tecnologia troppo costosa.
Digitale terrestre: il refarming è l’inizio del problema
Fondamentalmente tutto è iniziato con il refarming del digitale terrestre. Se da una parte questo processo permette alle emittenti televisive di ottimizzare il segnale in vista anche del futuro DVB-T2, in arrivo a gennaio 2023, dall’altra le sta mettendo in difficoltà.
Il motivo principale riguarda i costi di investimento. Molte, come ad esempio Sky, hanno deciso di investire in altre tecnologie e non in questa, prevedendo un futuro nello streaming on demand e nella Pay TV. Altre, invece, non hanno proprio i soldi per appropriarsi delle strutture necessarie a trasmettere.
Infatti, con la riorganizzazione delle frequenze del digitale terrestre, in ogni Regione, tutte le emittenti stanno lasciando la banda 700 mHz per appoggiarsi alla nuova banda Sub 700 mHz. Prima di tutto questo comporta un costo, che le piccole realtà locali non sono in grado di sostenere, e poi in alcune zone d’Italia queste strutture dovrebbero essere costruite ex novo perché non esistono.
Quindi, il rischio vero è che l’offerta del digitale terrestre invece di aumentare con nuovi contenuti e canali, sia penalizzante per i cittadini che vedranno diversi altri canali abbandonare la piattaforma gratuita come già in molti hanno fatto finora.