Digitale terrestre: se ci sono problemi le istituzioni consigliano Tivùsat

Continuano i problemi per il nuovo digitale terrestre che, in certe zone d'Italia, sono particolarmente gravi da non garantire la visione TV.
Digitale terrestre: se ci sono problemi le istituzioni consigliano Tivùsat

Prosegue l’avvicendamento al nuovo digitale terrestre, ma con l’avanzamento del programma dei lavori aumentano anche le polemiche per i diversi problemi che sta creando ai cittadini. Non parliamo del semplice disagio di dover risintonizzare i canali ogni qual volta viene apportata una modifica, ma di situazioni molto più gravi.

Il refarming del digitale terrestre, lo sappiamo, richiede che i cittadini della Regione impegnata nelle operazioni seguano l’avanzamento dei lavori e tengano aggiornati i propri dispositivi. Ma facciamo il caso che dopo il completamento dell’organizzazione delle frequenze, invece di vedere delle migliorie, non si ricevono più i canali.

Se questa situazione sembra essere limite, bisogna sapere che diverse zone d’Italia stanno affrontando proprio questo problema. Ci sono cittadini che dopo le operazioni di refarming del digitale terrestre non riescono più a ricevere nessuna emittente televisiva nazionale e né tanto meno locale.

Le principali vittime di questa situazione sono coloro che vivono in condomini con impianti canalizzati, ovvero quelli che hanno un sistema filtrante per ricevere ogni singolo canale sul quale trasmette l’emittente. Altre vittime, invece, sono quei cittadini che vivono in zone dove le strutture trasmissive non sono compatibili con l’attuale tecnologia.

Ciò che sta facendo infuriare coloro che stanno affrontando queste fastidiose situazioni sono le risposte delle Istituzioni. Contattando il servizio di assistenza attivo per il digitale terrestre vi verrà detto che, alla peggio, dovete optare per un decoder Tivùsat. Il problema è che non sono solo gli utenti a ricevere questa risposta, ma anche i sindaci dei Comuni sotto scacco quando contattano i “piani alti”.

Digitale terrestre: oltre al danno la beffa

Se facciamo un passo indietro, è vero che diversi cittadini ancora oggi non si sono adeguati al nuovo digitale terrestre, ma è altrettanto vero che molti lo hanno fatto. Ciò ha voluto dire spendere del denaro per acquistare un nuovo televisore o un decoder compatibile alla tecnologia DVB-T2.

Tra questi ci sono anche quegli utenti che attualmente, nonostante abbiano gli apparecchi in sistema atti a ricevere il nuovo digitale terrestre, per i motivi precedentemente citati non riescono a vedere più nessun canale TV. Ora cosa dovrebbero fare? Singolare è lo sfogo di Roberto Trutalli il sindaco di Pigna, in provincia di Imperia, uno dei tanti Comuni che sta affrontando queste difficoltà:

A parte il cambiamento dei canali in atto, noi da mesi abbiamo fatto presente i problemi che riscontriamo. E dalle Istituzioni ci dicono che una soluzione è quella di installare la parabola con il decoder TivùSat. Ma, a parte i costi che ogni singola famiglia deve sostenere, pensiamo che si possa tranquillamente mettere mano agli impianti e consentire a tutti di poter vedere la tv che, soprattutto per gli anziani, è uno dei pochi modi di passare il tempo e rimanere in contatto con il mondo.

Quindi, dopo aver adeguato i propri apparecchi al nuovo digitale terrestre, qualora un cittadino dovesse riscontrare problemi di totale assenza nella ricezione, secondo le Istituzioni dovrebbe spendere altro denaro, questa volta senza Bonus TV, per acquistare installare una parabola e il Decoder Tivùsat.

Fortunatamente su Amazon si possono trovare decoder Tivùsat di ottima qualità a prezzi contenuti, ma resta comunque un fallimento per la macchina dello Stato. Non solo il processo al nuovo digitale terrestre è obbligato e non completamente gratuito, ma in caso di problemi gravi la soluzione proposta è spendere ulteriore denaro dalle tasche dei cittadini.

Un’altra soluzione proposta sarebbe la Smart Card Satellitare della Rai, ma anche in merito a questo argomento ne abbiamo già parlato ampiamente.

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