L’annuncio era atteso da tempo.
Tommaso Pompei, amministratore delegato di Wind, ha affermato ieri che tutto
è pronto per la completa integrazione tra Wind ed Infostrada, che dovrebbe avvenire
a partire dal primo luglio. La comunicazione è stata data ai margini della tavola
rotonda organizzata da Solving International sul tema ‘Telecomunicazioni, sfide
tecnologiche e nuovi modelli di business’.
Pompei ha aggiunto che il marchio
Infostrada continuerà ad essere utilizzato per la telefonia fissa, avendo già
raggiunto un’ampia diffusione sul mercato, mentre Wind si occuperà della sezione
mobile e della convergenza. Il settore Internet sarà interamente affidato a
IOL (Italia On Line). La nuova Wind integrerà perfettamente le due precedenti
società, comprese le reti. Proprio a causa di questa totale integrazione, secondo
Pompei, si sono verificati dei ritardi, ma era ovvio, vista la difficoltà di
creare una sola struttura da due realtà distinte e separate quali erano Wind
ed Infostrada.
A partire dal primo luglio inizieranno
le varie operazioni finalizzate allo sbarco a Piazza Affari. Pompei conta di
lanciare la società in Borsa entro la fine dell’anno, ma molto dipenderà dallo
stato del mercato in quel momento. Inoltre si dice fiducioso sui dati dell’ultimo
trimestre di Wind, che segnalano un aumento dei ricavi dell’80%, ma anche un
aggravio del deficit del 24.8%.
Secondo il numero uno di Wind ci
vorranno ancora diversi anni affinché l’ UMTS si affermi nel mercato di massa.
Wind ha già iniziato la posa delle prime infrastrutture di rete e conta di essere
pronta per il lancio commerciale entro il primo semestre del 2002, in attesa
del boom del mercato, che dovrebbe avvenire intorno al 2004. Il problema non
è solo la rete, ma anche la mancanza di terminali e di servizi a valore aggiunto
di un certo interesse. I test dei primi servizi UMTS dovrebbero avvenire entro
il 2002 nelle principali città.
Pompei ha concluso commentando
la questione dello scorporo della rete di Telecom Italia, un passaggio obbligato
verso una vera liberalizzazione del mercato. Per l’amministratore delegato di
Wind la questione non può essere risolta solo tra Telecom e gli altri operatori,
ma vi è bisogno di un intervento da parte degli organi competenti, Authority
ed Antitrust.