Fino a qualche tempo fa l’orologio era preso come lampante esempio della scarsa incisività della cosiddetta convergenza tra diversi dispositivi. Molti studiosi critici contro tale presupposto, infatti, portavano come prova proprio il fatto che, pur avendo oramai tutti i cellulari un orologio integrato, nessuno rinunciasse ad averne uno al polso. Ma adesso questo assunto appare incredibilmente superato. In occasione del salone dei produttori di orologi apertosi a Basilea, in Svizzera, la crisi del settore appare insanabile. Secondo la federazione di orologeria svizzera, si vendono meno orologi a buon mercato e sempre più quelli preziosi. Questo a causa del fatto che la concorrenza dei telefonini, con l’orario praticamente sempre in vista, ha provocato un crollo delle vendite degli orologi, soprattutto fra i ragazzi che hanno il cellulare sempre nelle mani. In febbraio, un operatore telefonico francese ha perfino lanciato una campagna pubblicitaria in cui gli orologi venivano gettati nella spazzatura e l’affronto È stato tale che il comitato francese del settore ne ha chiesto, per vie giudiziarie, l’interdizione. Per far rimontare gli orologi svizzeri, secondo il rappresentante del comitato francese di orologeria, gioielleria, oreficeria al salone di Baselworld, Patrice Besnard, ”bisogna trovare il modo di far amare gli orologi” rispetto ad altri oggetti culto di oggi, in particolare tecnologici, come i telefonini. ”Venti anni fa impazzavano gli orologi al quarzo, oggi tornano in auge gli orologi meccanici”
Crisi del mercato degli orologi per colpa dei telefonini
Fino a qualche tempo fa l'orologio era preso come lampante esempio della scarsa incisività della cosiddetta convergenza tra diversi dispositivi. Molti studiosi critici contro tale presupposto, infatti