Vodafone ha annunciato questa mattina i propri risultati annuali per il periodo dal 1 aprile 2003 al 31 marzo 2004. I risultati di Vodafone Italia a fine marzo confermano l’eccellente andamento dell’azienda con un miglioramento di tutti i principali indicatori economico finanziari, nonostante l’alto livello di penetrazione della telefonia mobile nel mercato italiano e la competitività crescente. Nel corso dell’anno Vodafone Italia ha conseguito ricavi totali per 7.596 milioni di euro, con un aumento del 12 per cento rispetto a marzo 2003, grazie all’incremento del 13 per cento dei ricavi da servizi pari a 7.218 milioni di euro a seguito dell’aumento della base clienti e dei volumi di traffico, in particolare dei servizi dati, e nonostante l’impatto dell’intervento regolatorio sulle tariffe di interconnessione. I ricavi dalla vendita dei telefoni cellulari e altri proventi sono pari a 378 milioni di euro.
I ricavi da Dati e Multimedia (SMS, MMS) sono aumentati complessivamente del 34 per cento attestandosi a 962 milioni di euro, con un’incidenza pari al 13.3 per cento dei ricavi da servizi (rispetto all’ 11.3 per cento del 31 marzo 2003). Questo risultato è riconducibile al successo degli SMS e al positivo contributo del traffico GPRS grazie a Vodafone Live! e alla Mobile Connect Card. I ricavi da traffico voce sono cresciuti del 10 per cento a 6.256 milioni di euro. Vodafone Italia ha raggiunto i 21.137.000 clienti, con un aumento del 9 per cento rispetto al 31 marzo 2003. Il 92 per cento della clientela è costituta da clienti prepagati. Il churn rate totale (tasso di abbandono dei clienti) è in leggero calo al 16.7 per cento, dal 17.3 per cento dello scorso anno. I telefoni Vodafone Live! hanno superato quota 1 milione.
Vodafone Italia risponde alla crescita della competizione nel mercato italiano rafforzando gli investimenti nella catena di negozi e nel programma di loyalty Vodafone One che conferma il suo successo oltrepassando quota 9.6 milioni di iscritti, con una continua attenzione ai clienti ad alto valore e a quelli business. L’ARPU (ricavo medio per cliente) è cresciuto da 347 a 361 euro (con un aumento del 4 per cento) annui sui dodici mesi al 31 marzo. Tale risultato è dovuto alla crescita sia nel segmento abbonamenti (ARPU da 818 a 900 euro), sia nel segmento delle carte prepagate (da 298 a 309 euro).