Apple ha comunicato al suo personale che alcuni dei suoi negozi al dettaglio al di fuori della Cina – dove sono stati riaperti i 42 negozi in precedenza chiusi a causa dell’emergenza legata a COVID-19 – potrebbero riaprire ad aprile, su base scaglionata.
Inoltre, il colosso di Cupertino ha esteso il periodo di remote working per molti dipendenti almeno fino al 5 aprile.
Apple riapre alcuni negozi
Attraverso una nota audio rilasciata ai colleghi di Bloomberg, la Senior Vice President of People e Retail di Apple, Deirdre O’Brien, ha fatto sapere che la società è pronta a riaprire alcuni dei suoi store fisici al di fuori della Cina.
I negozi al dettaglio che Apple ha chiuso all’inizio di marzo – al di fuori della Cina, Hong Kong e Taiwan – sono 458. La misura è stata attivata, naturalmente, per mitigare la diffusione del Coronavirus, la pandemia che sta frenando da molte settimane l’economia mondiale e mietendo migliaia di morti al livelo globale.
Per tutti i nostri punti vendita al di fuori della Cina, riapriremo i nostri negozi al dettaglio su base scaglionata. In questo momento, prevediamo che alcuni store potrebbero essere in grado di aprire nella prima metà di aprile, a seconda delle condizioni della loro comunità.
Forniremo aggiornamenti per ogni negozio non appena saranno stabilite date specifiche
Apple è stata una delle prime aziende a serrare le porte dei suoi negozi al dettaglio, uno sforzo dovuto per contrastare la diffusione del Coronavirus, spingendo il suo personale a lavorare a distanza. A quanto pare, la linea della società sembra seguire ancora questa strategia, in vista di un futuro rientro sulle scrivanie, che avverrà quando le condizioni lo permetteranno.
In tutti i nostri uffici al di fuori della Cina, stiamo estendendo accordi di lavoro flessibile per tutti i membri del team – al di fuori di quelli il cui lavoro richiede che siano in loco – almeno fino al 5 aprile. Gli accordi verranno rivalutati settimanalmente a seconda della situazione
Ricordiamo che Apple sta contribuendo alla lotta al Coronavirus anche con azioni di beneficenza, su tutte la donazione di 2 milioni di maschere sanitarie N95 indirizzate ai pazienti e agli operatori sanitari che lavorano in prima linea.