Settembre è il mese dei cambiamenti e, lasciata la pausa estiva alle spalle, per molti rappresenta l’inizio di un “nuovo anno” e di un nuovo capitolo, più di gennaio, anche per le aziende. Apple lo sa bene e da anni presenta il nuovo iPhone proprio in questo mese, trasformando l’evento in un appuntamento fisso e tanto atteso, sia per gli appassionati che per i curiosi.
Il 2024 è però portatore di ulteriore novità e, oltre all’iPhone 16, c’è qualcosa di ancora più interessante che attira l’attenzione di tutti: l’Apple Intelligence il sistema di intelligenza personale per iPhone, iPad e Mac. Di certo, le domande su questa importante novità non sono poche. Le principali sono: cos’è, quando sarà disponibile e chi potrà usarla? Dopo mesi di notizie non ufficiali, il WWDC 2024 di giugno ha fatto un po’ di chiarezza su l’evoluzione AI di Apple, con informazioni ancora più chiarificatrici svelate all’evento di presentazione dell’iPhone 16 tenuto il 9 settembre. Alla luce di questo percorso, ecco di cosa si tratta quando si parla di Apple Intelligence.
Cos’è Apple Intelligence
Partendo dalla base, è necessario precisare che Apple Intelligence non è una piattaforma autonoma, ma riguarda l’evoluzione, o più precisamente l’integrazione, di nuove funzionalità AI nelle app già esistenti nell’ecosistema Apple. Questo significa che Apple ha lavorato per integrare l’AI in una serie di funzionalità e app sui diversi dispositivi, dall’iPhone all’Apple Watch, sfruttando potenti modelli generativi adattati al contesto specifico dell’utente, offrendo così un’intelligenza unica e sempre più personale rispetto a quella delle altre aziende.
Apple Intelligence rivoluzionerà diverse attività specifiche, come la creazione di testi, immagini, video e molto altro, grazie a una serie di innovazioni. Ma come? L’Apple Intelligence si base su più modelli generativi e per semplificare il suo processo si può dire che lavoro in due modalità diverse, principalmente, «on device» nonché dal dispositivo sfruttando quelli che sono i chip interni e da server esterni sfruttando il Private Cloud Computer, per richieste più complesse.
Apple Intelligence: tutte le novità
Entrando nello specifico delle novità che porterà Apple Intelligence sui dispositivi Apple, è possibile dire che i cambiamenti sono notevoli. In primo luogo, ci saranno una serie di strumenti di scrittura alimentati da modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM), di fatto i nuovissimi Writing Tools disponibili in diverse app come Mail, Messaggi, Pagine e Notifiche aiuteranno a riassumere testi, correggere bozze e ancora scrivere messaggi, utilizzando prompt di contenuto e tono.
Tra le altre innovazioni, sarà possibile chiedere ad Apple Intelligence di creare emoji personalizzate da una descrizione, chiamate Genmoji. Per quanto riguarda le immagini, sarà possibile sfruttare Image Playground per creare contenuti unici anche direttamente nell’app Messaggi.
Inoltre, non meno importante, l’evoluzione di Siri, che sarà più utile e soprattutto capace, anche nel suo aspetto. Nello specifico, con Apple Intelligence, quando in uso Siri su iPhone, iPad o CarPlay, il bordo del display si illumina. Invece, per quanto riguarda le sue nuove capacità, Siri è integrata in modo più profondo nei sistemi operativi Apple, permettendole di funzionare su tutte le app e di eseguire azioni più complesse, come la modifica di una foto o l’integrazione di un contenuto specifico in un messaggio. Ma questo è solo l’inizio: sono previste ulteriori funzioni di Apple Intelligence che approderanno sui dispositivi entro la fine dell’anno e nei mesi successivi.
Apple Intelligence su quali dispositivi
L’interesse suscitato dalle novità relative all’integrazione di Apple Intelligence è notevole, ma altrettanto grande è la curiosità riguardo alla sua disponibilità e ai dispositivi su cui sarà implementata. La risposta definitiva arriva direttamente da Apple, che pochi giorni fa ha specificato:
“Apple Intelligence è in arrivo su iPhone, iPad e Mac a partire dal prossimo mese. Alcune funzioni di Apple Intelligence inizieranno a essere disponibili dal prossimo mese con iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1, e altre arriveranno nei mesi successivi.”
Per il momento, la prima versione uscirà a ottobre negli Stati Uniti, solo con supporto per l’inglese. A dicembre, verrà lanciata la versione in inglese in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Sudafrica e Regno Unito, e nel 2025 Apple prevede di lanciare la compatibilità con le lingue cinese, francese, giapponese e spagnola. Nello specifico, Apple Intelligence sarà disponibile come aggiornamento software gratuito, inizialmente in versione beta, come parte di iOS 18.1, iPadOS 18.1 e macOS Sequoia 15.1, con l’integrazione di altre funzioni future. Per maggiore chiarezza e per quanto riguarda i dispositivi Apple, sarà disponibile su:
- iPhone 16
- iPhone 16 Plus
- iPhone 16 Pro
- iPhone 16 Pro Max
- iPhone 15 Pro
- iPhone 15 Pro Max
- iPad e Mac con chip M1 e successivi
Come si può notare, solo le versioni Pro dell’iPhone 15 avranno accesso ad Apple Intelligence, a causa delle limitazioni del chipset del modello standard. Il processo di integrazione di Apple Intelligence nelle varie parti del mondo sarà graduale e richiederà del tempo prima che possa essere sfruttato sui dispositivi in Italia. Pertanto, se la speranza era quella di trovare Apple Intelligence ufficialmente disponibile acquistando il nuovo iPhone 16, si rimarrà delusi.
Apple e l’alleanza con OpenAI
Tra le altre interessanti novità, spicca la partnership tra Apple e OpenAI, che prevede l’integrazione di ChatGPT. Questa collaborazione offrirà, sui dispositivi Apple, un accesso molto più semplice e diretto alle funzioni del chatbot, sfruttando direttamente Siri e altri strumenti, senza dover passare da un’applicazione all’altra.
Anche in questo caso, l’integrazione sarà graduale, ma alla fine l’accesso sarà semplice, diretto e gratuito. Gli abbonati a ChatGPT potranno usufruire delle funzionalità premium direttamente sui loro dispositivi grazie a questa integrazione. Ufficialmente, ChatGPT sarà disponibile su iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia, basandosi sulla tecnologia GPT-4, nel corso dell’anno.