Accade in Messico. Uber ha deciso di disattivare temporaneamente l’account “viaggiatore” di 240 iscritti alla piattaforma con l’obiettivo di limitare il rischio di diffusione incontrollata del coronavirus 2019.
Uber, coronavirus 2019: le precauzioni
Dopo che il team messicano della celeberrima piattaforma online, che mette in contatto autisti di taxi e utenti, è stato informato che un utente utilizzatore dei suoi servizi a Città del Messico era risultato probabilmente affetto dal virus 2019-ncoV è stato attivato subito un piano di azione. Sono stati rintracciati i due autisti di Città del Messico entrati in contatto con il passeggero potenzialmente affetto; subito dopo è stata stilata una lista di chi ha viaggiato con i quei tasstisti nell’ultimo periodo.
— Uber Mexico (@Uber_MEX) February 1, 2020
Di conseguenza, Uber ha disabilitato temporaneamente tutti gli account dei passeggeri potenzialmente a rischio contagio, 240 in totale. La multinazionale ha fatto sapere agli utenti sospesi per quale motivo il loro account non era più funzionante ed ha consigliato loro di contattare l’UIES (Unità di Intelligence Epidemiologica e Sanitaria del Messico) al fine di comprendere come agire.
Potrebbe sembrare una misura estrema: un sacco di viaggiatori bloccati a causa di un sospetto caso di coronavirus. In realtà, la prudenza e prontezza di azione dimostrata da Uber sarebbero solo da considerare parte di un modello d’esempio: è grazie alla tempestività della celeberrima piattaforma che è stato limitato il potenziale contagio di vittime ignare.