Sembra inarrestabile il declino del mercato dei
nuovi cellulari. L’ultima ricerca della società specializzata Gartner
Dataquest, vede un calo delle vendite, rispetto allo scorso anno, di circa
il 10%. Si tratta del primo anno nel quale la tumultuosa crescita dei telefonini
non solo si è arrestata, ma si è addirittura assistito ad un forte calo, che
porterà i cellulari venduti nel 2001 a non superare i 400 milioni.
A risentire di tutto ciò, ovviamente, sono anche
le maggiori aziende costruttrici. Dopo anni di crescita, Nokia sta facendo registrare,
da alcuni mesi, un certo calo, anche se contenuto, ma pur sempre significativo.
Adesso, la percentuale di mercato appannaggio del colosso finlandese, è del
33.4%, rispetto al 34.8% del precedente trimestre.
A dire il vero, a livello annuale, Nokia guadagna
qualcosa, visto che lo scorso anno, in questa stesso periodo, aveva il 30.6%
del mercato. Si tratta, comunque, di un campanello di allarme, dopo anni di
vacche grasse. L’arrivo dei primi cellulari GPRS dovrebbe far risalire la china
alla casa finlandese, anche se è avvenuto con un certo ritardo rispetto ai principali
concorrenti.
Al secondo posto si conferma Motorola, che, anzi,
aumenta la sua percentuale di mercato rispetto all’anno precedente, portandosi
ad un ottimo 15.7%, rispetto al 14.8% di un anno fa. Motorola deve molto del
suo successo recente proprio ai terminali GPRS, da molti mesi ormai cavallo
di battaglia della casa americana. Si conferma al terzo posto Ericsson, senza
ovviamente Sony, che detiene l’8% del settore. Un calo rispetto al 9.7% dello
scorso anno, ma nel caso di Ericsson la situazione è molto più rosea, visto
che il recente T68 sta avendo un enorme successo e che i precedenti R520 e T39
sono vendutissimi in tutta Europa.
Ottima, invece, la performance della coreana Samsung,
che arriva al quarto posto assoluto, con il 7.5% del mercato, rispetto al 4.3%
dello scorso anno, scavalcando così una Siemens che scivola al quinto posto,
con il 7.2%, in netto calo rispetto all’8.6% di un anno fa. Il mercato europeo,
quello finora trainante, si trova in netto calo, stazionaria la situazione in
Nord e Sud America, mentre il settore ormai in crescita resta l’Estremo Oriente,
soprattutto la Cina, che, probabilmente, sarà il mercato predominante del futuro.