Si è concluso con una condanna di otto anni di reclusione il processo intentato da Ericsson contro un suo ex dipendente, Afshin Bavand, accusato di spionaggio industriale. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di aver tentato di vendere importanti informazioni su brevetti di telefonia mobile e fissa di Ericsson ad agenti dei servizi segreti russi. Il caso aveva fatto scoppiare un incidente diplomatico, con l’espulsione di due russi dalla Svezia con l’accusa di essere agenti dei servizi segreti.
Inizialmente si era temuto che la fuga di notizie avesse già avuto luogo, ma i dirigenti di Ericsson hanno assicurato di aver fermato la spia appena in tempo e che nessun documento è caduto nelle mani dei russi. A temere era anche il Ministero della Difesa svedese, dato che Ericsson tra le tante cose realizza anche sistemi radar militari per i caccia JAS-39 Gripen prodotti da SAAB e BAE Systems per l’aviazione dello stato scandinavo.