Roberto Colaninno, presidente ed amministratore
delegato di Telecom Italia, è tornato alla carica questo fine settimana
sulla questione dell’aumento del canone, nel corso di un convegno sulle reti
organizzato a Caltanisetta dalla Marconi.
Secondo Colaninno, il canone per la telefonia fissa
andrebbe portato dalle 19 mila lire attuali a 27 mila lire, per riequilibrare
il deficit di 4.500 miliardi che Telecom Italia dichiara ogni anno per la gestione
della rete.
‘Andiamo a fare i conti della rete Telecom per
vedere se quelli che Colaninno cita sono costi reali’, commenta Salvatore Cardinale,
ministro per le Comunicazioni. ‘Se così è, se effettivamente perde
4500 miliardi, allora ha ragione’.
‘È necessaria la separazione contabile – commenta
Michele Preda, amministratore delegato di Albacom – in questo modo si possono
fare i calcoli sui costi di interconnessione che ci risultano essere di gran
lunga più bassi di quelli che noi paghiamo. Oggi c’è il rischio
che l’utente finale paghi meno di quello che noi paghiamo a Telecom Italia’.