Il fenomeno del cheating è uno degli aspetti che spesso rischiano di compromettere la qualità dell’esperienza multiplayer nei titoli della serie Call of Duty, in particolare il popolarissimo free-to-play Warzone.
Activision, dopo aver lanciato il sistema anti-cheat Ricochet che pare stia dando ottimi risultati, adesso passa all’attacco anche per vie legali: come riporta la testata GamesIndustry.biz, il publisher ha citato in causa EngineOwning, un’azienda impegnata nello sviluppo, vendita, distribuzione, marketing e sfruttamento di un portfoglio di cheat e hack dannosi per il multiplayer di Call of Duty.
Come funzionava la vendita e l’acquisto di cheat per Call of Duty e Warzone
Il sito web della società è abbastanza conosciuto tra gli imbroglioni di Warzone, tanto da proporre un vero e proprio catalogo prezzi: tra gli elementi acquistabili troviamo la mira automatica, la visualizzazione della posizione degli altri giocatori e ulteriori vantaggi che finivano per sbilanciare illegalmente le partite multiplayer. I prezzi vanno da 4.49 euro (per un accesso di tre giorni ai “servizi” offerti) a 139,99 euro (90 giorni).
Nei documenti legali depositati da Activision si legge che EngineOwning ha causato un danno enorme e irreparabile alla sua reputazione, oltre a una perdita sostanziale di entrate.
“Poiché i giochi di Call of Duty sono così popolari, individui e aziende senza scrupoli come EngineOwning cercano spesso di sfruttare i titoli per il proprio guadagno personale vendendo cheat, hack e altri software dannosi, sapendo benissimo che stanno rovinando l’esperienza ad altri giocatori e danneggiando Activision.“
La lotta del publisher nei confronti dei cheater è accesa: solo nel 2021 ha emesso oltre 500.000 ban permanenti da Warzone. Il recente debutto del sistema Ricochet, per adesso limitato all’ambiente PC, sembra aver dato un duro colpo a questo triste fenomeno e verrà presto esteso anche a Call of Duty Vanguard. La tecnologia di machine learning rileva automaticamente la presenza di software dannosi nel PC dell’utente, provocando il ban immediato.