Google Chrome sta iniziando ad aggiornarsi alla nuova versione 75, introducendo alcune novità e buoni miglioramenti, in prospettiva del futuro rilascio della versione stabile di Android Q.
Chrome 75: novità
Come ricorderete, Chrome 74 ha fatto debuttare il tema scuro sull’app Android, ma questa modalità è stata notevolmente migliorata nella versione 75. Innanzitutto, sembra che non sia più necessario abilitare un flag: la pagina “Temi” dovrebbe essere visibile nelle impostazioni di Chrome per impostazione predefinita. Chrome 75 consente inoltre di forzare la modalità luce – light mode – a essere sempre attiva, se l’utente desidera ignorare la modalità scura del telefono.
Inoltre, è stata affrontata la polemica principale sulla dark mode di Chrome: adesso, infatti, il testo sui titoli delle schede è finalmente bianco, per essere leggibile su sfondo grigio.
Nonostante questi miglioramenti, i siti non cambiano colore nella modalità scura e anche la modalità che inverte i colori della pagina non è abilitata per impostazione predefinita, è infatti necessario attivare il flag enable-android-web-contents-dark-mode.
Un’altra novità di Chrome 75 è il generatore di password: quando si tocca una casella d’immissione della password, nella parte inferiore dello schermo viene visualizzata una nuova barra della password. Toccando il tasto, verranno mostrate tutte le password salvate per il sito corrente, e il pulsante “suggerisci password forte” ne creerà automaticamente una. È interessante vedere finalmente questa funzionalità arrivare su Chrome, dal momento che l’utilizzo di password univoche, generate in modo casuale, consente di ridurre la quantità di danni che i siti compromessi possono portare nella vita digitale dell’utente.
La nuova versione di Chrome 75, che ricordiamo non è ancora presente su Play Store – include novità anche per gli sviluppatori, tra cui:
- Ulteriori opzioni per le animazioni web, con miglioramenti all’API Web Animation
- Le richieste di reti sincrone quando una pagina viene chiusa sono bloccate
- Le pagine Web possono verificare se il dispositivo supporta una determinata sample size, frequenza di campionamento, latenza e conteggio dei canali per la riproduzione audio