Entro i prossimi sei mesi inizieranno i primi test Neuralink per l’implementazione di chip nel cervello umano. Ad affermarlo è stato Elon Musk nel corso dell’ultimo evento “Show and Tell“.
Musk ha spiegato che la sua società ha già presentato la maggior parte dei documenti necessari per una sperimentazione clinica umana presso la Food and Drug Administration, chiamata a regolare i dispositivi medici negli Stati Uniti.
Neuralink: a cosa servirà il chip nel cervello?
L’obiettivo di Elon Musk con Neuralink è quello di creare un dispositivo che possa essere impiantato nel cervello umano in modo da riuscire a controllare un computer grazie all’attività celebrale.
I primi test sono iniziati nel 2019 con le scimmie fino a quando, lo scorso anno, la società ha pubblicato un video in cui si vedeva un animale giocare a Pong sfruttando semplicemente l’attività del suo cervello.
Per semplificare, Musk ha spiegato che i dispositivi Neuralink sono molto piccoli, con “fili” flessibili che possono essere inseriti nel cervello, come sostituire un pezzo del proprio cranio con uno smartwatch.
64 di questi fili possono essere impiantati nel cervello in circa 15 minuti grazie ad un sistema robotico, una scelta che conferma quanto siano sottili. La società ha spiegato che è come prendere un capello dalla testa e infilarlo in una gelatina coperta da un involucro saran: un procedimento preciso e delicato da ripetere per 64 volte.
I ricercatori dell’azienda, nel corso della presentazione, hanno affermato che stanno sviluppando trattamenti che potrebbero aiutare a migliorare o ripristinare la vista o il movimento nelle persone con paralisi. Per il momento, però, si attendono i primi test sugli esseri umani che dovrebbero partire entro 6 mesi.