Non è certo il caso di strapparsi i capelli, visto che i conti restano saldamente in attivo. Ma se si guarda alla tendenza, forse Samsung deve iniziare a fare bene i conti e organizzare un’adeguata controffensiva: il marchio coreano perde terreno e vede calare il fatturato, soprattutto nella divisione mobile che perde oltre il 60 per cento anno su anno.
Exynos
Samsung subisce la pressione da entrambi i lati: in cima alla matrice prodotti i suoi Galaxy devono fare i conti con la ripresa poderosa delle vendite degli iPhone, la fascia bassa deve contendersi i già non eccessivi margini con i produttori cinesi capaci di prezzi veramente low-cost. Per venire a capo di questa situazione non viene esclusa alcuna mossa, ivi compresa la possibilità di perseguire la via autarchica per i componenti e sfruttare i chip Exynos della casa per massimizzare i margini.
Conti alla mano, alla fine la gara per il primato nel mercato smartphone (il più remunerativo) è un testa a testa: Samsung non ha fornito cifre esatte, si è limitata a comunicare la movimentazione di 95 milioni di pezzi con un 70 per cento circa di smartphone. Questo significa almeno 70 milioni di telefonini intelligenti nella peggiore delle ipotesi, 75 milioni al massimo: Apple si è fermata a 74,5 e forse, forse, potrebbero anche essere abbastanza per essersi ripresa lo scettro del comando in questa particolare classifica.