Per arrivare al milione di modelli venduti, al primo Touch di HTC servirono cinque mesi. Al nuovo Touch Diamond ne basteranno tre, come riportato da Telefonino.net nella notizia di qualche giorno fa. Se poi andiamo a guardare i numeri di iPhone 3G, la realtà diventa palese: i cellulari a sfioramento indicano un’inversione di tendenza rispetto al mercato stagnante di fine 2007 e inizio 2008.
La considerazione è banale, ma porta con sé un quesito importante: i device a sfioramento diventeranno l’unico futuro della telefonia mobile? Con il tempo, modelli come iPhone e Touch riusciranno a soppiantare i cellulari canonici, muniti di normale tastiera? La customer experience, per provare a rispondere a questa domanda, potrebbe aiutare. Ma anche, in un certo senso, generare confusione, visto che i gusti degli utenti sono generalmente diversi e opposti, quando si parla di cellulari con o senza tastiera.
Cerchiamo allora di lasciare da parte la soggettività dell’argomento, provando a rispondere in maniera più sensata e obiettiva. Da un punto di vista prettamente numerico, vale a dire guardando i pezzi venduti, la crescita dei modelli a sfioramento è fuori discussione. Se aggiungiamo poi il presumibile successo del Samsung i900 Omnia, unito a quello di F480 (il cellulare ufficiale dell’Olimpiade in corso di svolgimento a Pechino), potremmo dedurre che sì, indubbiamente l’impronta del futuro nella telefonia mobile è senz’altro quella di un modello privo di tastiera fisica.
È anche vero, però, che a fronte di qualche successo, c’è tutto un universo di cellulari normali, di nuova e vecchia generazione. Certamente, i modelli a sfioramento rappresentano una novità nel panorama, e insieme a questo un veicolo per l’innovazione tecnologica. È passato molto tempo dai primi modelli scarsamente performanti messi sul mercato. Oggi i touchscreen offrono prestazioni più affidabili, ma vanno sottolineati gli alti costi da sopportare per mettersi in tasca device come iPhone, Omnia e Diamond.
Solo con una riduzione di spese e prezzi, i modelli a sfioramento conoscerebbero un successo ancora maggiore, e in quest’ottica l’entrata in scena di Nokia potrebbe sconvolgere gli equilibri. A margine del discorso prezzo, va fatta un’altra considerazione relativa alle funzioni. I modelli touchscreen finora sono stati destinati ai clienti alto spendenti, e gli alto spendenti, di solito, coincidono con le figure che maggiormente chiedono funzioni avanzate ai propri device. A oggi, l’utenza fun può definirsi soddisfatta delle prestazioni di iPhone, Diamond e Omnia, e il grande dubbio riguarda allora il cliente business.
Bisogna chiedersi: chi usa il cellulare per lavoro punterà su un modello a sfioramento? Secondo noi, fatte salve le esigenze diverse di chi lavora con il telefono, la risposta è negativa. Almeno per il momento, infatti, sembrano più affidabili i modelli canonici, anche solo per un discorso legato all’autonomia delle batterie. In futuro, un miglioramento nel dispendio energetico dei modelli a sfioramento potrà creare una ulteriore appetibilità, già presente per ciò che riguarda il design. In definitiva, come avrete sicuramente capito, dare una risposta univoca sul futuro della telefonia mobile è impossibile, anche perché non pensiamo si finirà mai per dover scegliere tra modelli con o senza tastiera.
Crediamo a un futuro con entrambe le soluzioni, almeno a medio termine. Anche se sappiamo che, almeno nell’interesse di lettori e appassionati, fra i modelli più interessanti ci saranno sempre quelli a sfioramento. E non solo perché rappresentano una rottura con il passato. Ma perché rappresentano un’alternativa, e una conseguente ricerca di miglioramento, nell’interazione quotidiana con le funzioni telefoniche.