Le comodità offerte da una casa smart sono indiscutibili. Grazie alla possibilità di gestire diverse funzioni, come l’illuminazione e l’accensione dei riscaldamenti, direttamente dal proprio dispositivo mobile, la vita quotidiana diventa più semplice e confortevole. Purtroppo però, questa praticità, comporta anche alcuni rischi, soprattutto in termini di privacy.
Prima di trasformare la propria abitazione in una casa smart, è fondamentale essere consapevoli dei potenziali svantaggi legati all’uso dei dispositivi intelligenti. In questo contesto, è essenziale conoscere le implicazioni sulla privacy per una maggiore consapevolezza e proteggere i propri dati personali.
La raccolta dei dati
Prima di analizzare i dettagli negativi associati all’adozione di una casa smart, è fondamentale soffermarsi sul problema principale: la raccolta dei dati. Questi dati sono essenziali per il funzionamento dei dispositivi intelligenti, ma rappresentano anche un punto critico, poiché vengono raccolti e, in alcuni casi, utilizzati dalle aziende per scopi diversi.
Negli anni, numerose aziende hanno raccolto dati degli utenti senza il loro consenso, evidenziando quanto sia delicata la questione della gestione dei dati. Sebbene siano indispensabili, i dati rappresentano un problema, poiché le dovute autorizzazioni non sempre impedisce l’uso improprio.
E questo si amplia ovviamente anche per i servizi di terze parti perché, per fare un esempio, gestire Alexa con la voce o qualsiasi altro dispositivo è comodo e pratico, e permette di automatizzare diverse azioni, come abbassare le luci in base al tipo di film o regolare il termostato. Tuttavia, questo comporta la condivisione dei dati con servizi di terze parti. Come già sottolineato, ogni servizio collegato all’ecosistema smart home può avere diverse politiche sulla privacy, ma anche in questo caso non sempre la protezione è garantita come si spererebbe.
Microfoni e telecamere sempre attivi
Sebbene la gestione dei dati rappresenti una problematica significativa quando ci si collega online o si utilizzano vari servizi e strumenti, inclusi i dispositivi per rendere la casa smart, esiste una minaccia ancora più pericolosa e purtroppo reale: microfoni e telecamere sempre attivi. Potrebbe sembrare incredibile pensare di essere spiati dai propri strumenti di sicurezza, come telecamere o dispositivi intelligenti, ma questa realtà è molto più concreta di quanto si possa immaginare. Molti smart speaker e telecamere di sicurezza sono dotati di microfoni e telecamere sempre connesse.
Progettati per rispondere immediatamente ai comandi vocali, i dispositivi con telecamere sono impostati per monitorare la casa 24 ore su 24 e ciò implica che questi dispositivi siano costantemente in ascolto e in visione. Infatti, le ricerche condotte negli anni hanno dimostrato che le telecamere vengono spesso hackerate e utilizzate su siti web illegali che vendono le immagini riprese nelle case.
Di fatto, come qualsiasi altro prodotto che collega il mondo reale a quello online, il rischio di un uso improprio dei dati messi online è sempre elevato anche se, nel caso dei dispositivi per la casa, i produttori dichiarano che solo parole di attivazione specifiche attivano le registrazioni. Sicuramente esistono modi per mantenere la privacy durante l’uso di dispositivi come Alexa; tuttavia, anche questi metodi non sono infallibili.
Routine e privacy: i limiti dei dispositivi Smart
Essere collegati con la propria casa significa creare un’ombra di sé online e delle proprie routine. I dispositivi smart home non si limitano a osservare, ma apprendono abitudini, routine e preferenze, creando un profilo dettagliato della vita quotidiana. Sebbene ciò possa risultare comodo, rappresenta anche una problematica per la privacy.
Le aziende possono utilizzare queste informazioni comportamentali per indirizzare gli annunci o vendere tali dati ai venditori. Inoltre, la conservazione dei dati e tutte queste informazioni sono un altro problema legato ad una casa smart. In alcuni casi, i dati potrebbero rimanere disponibili e consultabili o, peggio, essere violati.
Le regole di conservazione dei dati variano a seconda dell’azienda e non tutte sono trasparenti riguardo alla durata di conservazione dei dati o al loro destino una volta non più necessari. Il consiglio è quello di controllare ed esaminare attentamente la politica di conservazione dei dati di ogni dispositivo prima di portarlo a casa.
Problemi di hacking e norme sulla privacy
I problemi menzionati sopra evidenziano una questione critica spesso trascurata: il rischio di hacking dei dispositivi e l’accesso non autorizzato. Sebbene si parli spesso di ipotesi e casi isolati, la maggior parte delle volte ci sono controlli efficienti, ma non sempre i limiti sono una soluzione infallibile.
Anche se le aziende aggiornano regolarmente le loro funzionalità di sicurezza, il rischio che qualcuno possa accedere in modo non autorizzato ai dispositivi è reale. Questo solleva ulteriori domande riguardo alle norme sulla privacy, che, sebbene essenziali, presentano dei limiti. Ad esempio, un servizio inizialmente relativamente privato potrebbe diventare improvvisamente molto più invasivo, poiché le policy possono cambiare in qualsiasi momento e comunque con poco preavviso.
Tutto ciò non significa che rendere la propria casa smart sia una cattiva idea, poiché la notevole comodità è indiscutibile. Sicuramente è importante considerare i compromessi sulla privacy ed essere consapevoli dei rischi e degli eventuali svantaggi.