Durante l’ultima audizione presso la Camera dei Deputati, l’amministratore delegato di RAI, Carlo Fuortes, ha proposto l’estensione dell’obbligo di pagamento del canone TV ai possessori di smartphone e tablet.
La commissione parlamentare ha ascoltato le proposte descritte dall’emittente, lo scopo sarebbe quello di rimediare al consistente calo di introiti registrato negli utlimi anni dalla televisione italiana. Il minor investimento pubblicitario delle aziende e il calo generale degli ascolti TV stanno mettendo in serie difficoltà la RAI, l’emittende ha scelto quindi di proporre alcuni cambiamenti alla gestione del canone TV.
Tra le varie proposte fatte per migliorare la situazione economica di RAI figura l’applicazione del canone anche per smartphone e tablet, una norma che si tradurrebbe in un consistente aumento degli introiti derivanti dal contributo dei cittadini. Fuortes crede molto in questa proposta d’estensione del canone, specificando che il costo del contributo in Italia è già molto più basso rispetto ad altri paesi limitrofi. Nel nostro paese la quota annuale è pari a 90€, mentre in Svizzera e in Francia è rispettivamente di 312€ e 138€.
Ricordiamo che – da qualche anno – il canone RAI è incluso in bolletta, questa mossa ha generato un notevole incremento degli introiti e ha quasi azzerato il tasso d’evasione. A sostenere il costo del contributo obbligatorio oggi sono oltre 6 milioni e mezzo di italiani, a fronte di un evasione del 3/4%.
La proposta di introduzione del canone anche su smartphone e tablet sembra aver già raccolto numerosi dissenzi in parlamento, l’idea di Fuortes non sembra destinata a vedere la luce.