Buone notizie per la Rai, ma forse cattive per i contribuenti. Infatti, la sua storica sede di Viale Mazzini cambierà completamente volto. In pratica, un’importante quantità di risorse economiche, provenienti anche dal Canone Rai, saranno utilizzate non per migliorare i contenuti offerti ai cittadini, ma per la struttura edilizia in sé.
In altre parole, è stato approvato il progetto per la riqualificazione della sede Rai di Viale Mazzini 14, a Roma. Firmato dal famoso e prestigioso studio ACPV ARCHITECTS di Antonio Citterio e Patricia Viel, prevede la realizzazione di nuovi spazi e maggiore comfort per chi ci lavora. Nel comunicato ufficiale si legge:
Nuovi spazi, più comfort per le persone, tecnologie all’avanguardia. Ed una progettazione basata sui principi di biofilia e sostenibilità renderanno l’edificio fortemente innovativo. Spazi per i servizi alla persona, con una riqualificazione della zona ristoro, la creazione di un giardino esterno su via Podgora. Riqualificazione della galleria di opere d’arte, con gli arazzi rinascimentali e le sculture, esempi rappresentativi del grande patrimonio artistico e architettonico Rai.
Peccato però che tutti i contribuenti stanno invece pensando a come si dovrà pagare il Canone Rai e se questo subirà rimodulazioni. Difatti, dopo questa notizia, il pericolo che possa subire degli aumenti di prezzo non solo è reale, ma anche possibile.
Canone Rai: cosa succederà ora che la sede Rai sarà riqualificata
I lavori per la riqualificazione della sede Rai di Viale Mazzini richiederanno tempo e denaro, molto denaro. Stiamo parlando di 30mila mq. La notizia è stata gestita soprattutto evidenziando la necessità di realizzare ambienti capaci di fornire benessere a circa 13 mila dipendenti. Il fatto è che i soldi arriveranno direttamente e indirettamente dal Canone Rai.
Il primo pensiero che sta invadendo la mente di molti è se questo progetto porterà un aumento del Canone Rai. Quale momento migliore se non quello in cui questa tassa verrà tolta dalla bolletta della luce. Perciò la decisione potrebbe vertere sia su come incassarla che su quanto aumentarla. L’Amministratore Delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha così descritto questa novità:
Con il progetto di ristrutturazione della sede centrale di Viale Mazzini comincia in tempi rapidi l’attuazione del Piano Immobiliare tenuto ad accompagnare la trasformazione digitale della Rai. Il nuovo progetto dovrà garantire sostenibilità ambientale, risparmio energetico, attenzione alla qualità e alla funzionalità degli ambienti di lavoro di tutti i dipendenti. Ciò comporterà anche interventi a favore del verde e di adeguati spazi di incontro. L’operazione che si avvia permetterà inoltre di valorizzare la notevole collezione di dipinti, sculture e altre opere d’arte della nostra azienda. Per la più grande impresa culturale del Paese riqualificare gli immobili, razionalizzare spazi e oneri di manutenzione è un passo doveroso e coerente con le proprie finalità di servizio pubblico.
Per ora non ci sono stati annunci in merito al Canone Rai e non sappiamo nemmeno come dovremo pagare questo abbonamento. La paura che possa aumentare con l’arrivo del 2023 è tanta, ma molti sono fiduciosi che la situazione economica attuale di molte famiglie possa insegnare qualcosa sul bene comune a chi prenderà la decisione.
Nel frattempo, vista la recente crisi del Governo Draghi, molti partiti politici stanno promettendo l’abolizione del Canone Rai. Si tratta di un vero e proprio programma partitico o della solita promessa “da marinaio” pre campagna elettorale?