Ormai è confermato che da gennaio 2023 il Canone Rai sarà estromesso dalla bolletta della luce. La decisione, obbligata dall’Unione Europea, prevede che non siano inserite voci nella fattura dell’energia elettrica che non competono al settore. Il provvedimento li chiama “oneri impropri“.
Perciò, a partire dal 2023 il Canone Rai dovrà trovare una nuova modalità di riscossione. Ciò ha allarmato non poco le casse dello Stato e, soprattutto, anche quelle della Rai. Infatti, prima che il Governo Renzi inserisse l’abbonamento radiotelevisivo nella bolletta della luce, era l’imposta più evasa in Italia.
Resta quindi il dubbio su come ora si muoverà l’attuale Governo Draghi che, per rispettare le indicazioni dell’Unione Europea, si trova a un bivio. Tornare alla vecchia modalità di riscossione, rischiando quindi di vedere nuovamente i precedenti livelli di evasione, oppure escogitare un nuovo metodo che potrebbe scontentare parecchi italiani?
Tra l’altro a mettere ulteriormente il bastone tra le ruote c’è anche l’esonero del Canone Rai. Diversi italiani hanno inviato la richiesta per non pagare più questa tassa dichiarando di non possedere un dispositivo con sintonizzatore TV. Ciò ha richiesto dei controlli a campione.
Alcuni pensano che questi controlli saranno intensificati l’anno prossimo, così da contenere l’evasione del Canone Rai. Scopriamo meglio alcuni dettagli in merito e quale potrebbe essere il futuro alle porte di questa nuova situazione.
Canone Rai: controlli a tappeto nelle case degli italiani?
Sono davvero tante le ipotesi di pagamento del nuovo Canone Rai per il 2023. Nuovo perché semplicemente dovrà avere una differente modalità di incasso dell’importo che, attualmente, è di 90 euro. Proprio per questo molti pensano che non solo l’importo annuo aumenterà, ma verranno anche intensificati dei controlli.
Questi controlli, secondo i più, dovrebbero avvenire presso le case degli italiani per verificare, in caso di mancato pagamento, perché l’utente non ha versato il Canone Rai regolarmente. Si tratterebbe quindi di intensificare quello che già sta avvenendo come accertamento dei casi di esonero dall’abbonamento radiotelevisivo.
A nostro avviso questa ipotesi non sembra trovare sostegno attualmente, dato che comporterebbe un controllo fisico, con il rischio di non trovare mai l’interessato a casa. Ovviamente, avvisi e solleciti potrebbero farla da padrone, ma si fa sempre più concreta l’idea che il Canone Rai possa essere inserito con una nuova voce nel 730. In questo modo sarebbe molto più facile per la macchina dello Stato verificare eventuali evasori.