È ufficiale, il Canone Rai dal 1° gennaio 2023 non sarà più una delle voci nella bolletta della luce. Secondo quando definito dall’Unione Europea, l’abbonamento radiotelevisivo italiano risulta un “onere improprio” se inserito tra i costi dell’energia elettrica.
Ecco perciò la recente decisione del Governo Draghi di eliminare il Canone Rai, ma solo dalla fattura dell’energia. Molti però si staranno chiedendo come dovremo pagarlo dal prossimo anno. Se alcuni stanno già esultando, pensando di farla franca, altri, invece, sono alquanto preoccupati delle sorti che questa tassa avrà.
Diversi si aspettano un nuovo aumento, dato che dal 2016, anno in cui finì nella bolletta, dai 110 euro precedenti passò ai 90 euro attuali. Questa rimodulazione fu applicata in primo luogo per far digerire agli italiani la decisione di inserire il Canone Rai nella fattura dell’energia e in secondo luogo perché si sarebbe ridotta enormemente l’evasione.
Ed effettivamente è andata proprio così. Per quanto discutibile possa essere stata la decisione dell’ex Governo Renzi, da quell’anno la percentuale di evasione si è drasticamente ridotta, riportando i livelli di incasso di questa tassa in positivo. Vediamo però quali potrebbero essere tutte le ipotesi sulle modalità di pagamento che il Governo Draghi potrebbe introdurre dal 1° gennaio 2023.
Canone Rai 2023: come lo pagheremo dal 1° gennaio
Iniziamo subito col precisare che quelle che vi elencheremo sono solo ipotesi su come potremmo dover pagare il Canone Rai dal 1° gennaio 2023. Si tratta di alcuni esempi presi da alcuni Paesi più o meno vicini che già applicano quelle modalità per riscuotere dai cittadini il Canone TV:
- una voce nel 730 è tra le ipotesi più gettonate. In sostanza, il Canone Rai potrebbe essere inserito come una tassa, seguendo il modello francese del Canone TV;
- una società di recupero crediti a cui viene affidato il compito di riscuotere l’abbonamento radiotelevisivo, come avviene in Svizzera e nel Regno Unito;
- una tassa come il Bollo Auto, seguendo l’esempio di Norvegia, Ungheria, Belgio, Spagna e Russia;
- abolendo il Canone Rai come tassa, ma lasciando che sia lo Stato Italiano a decidere quale percentuale dalle tasse, che i cittadini già versano, devolvere, in questo caso, alla Rai. Questo modello si ispira alle Nazioni Scandinave che già lo utilizzano da tempo.