In questi ultimi mesi abbiamo parlato molto di Canone Rai. L’abbonamento radiotelevisivo italiano è tuttora il protagonista di molte discussioni e preoccupazioni. Infatti, dopo che gli italiani si sono arresi al fatto che fosse finito nella bolletta, ora invece dovrà cambiare metodo di riscossione.
Praticamente, l’Unione Europea ha dato un ultimatum all’Italia chiedendo che questa tassa non sia più incorporata nella fattura dell’energia elettrica. Questo per garantire la giusta concorrenza nel mercato libero essendo il Canone TV un cosiddetto “onere improprio“.
Aver incaricato i provider di energia a incassare il Canone Rai non è stata una cattiva idea, almeno lato evasione. Infatti, questa imposta è passata dall’essere la più evasa in Italia al diventare la più incassata dopo il 2016, anno in cui fu introdotta nella bolletta.
Con buona pace di tutti però ora si dovrà trovare un’alternativa al metodo di incasso attuale che ci ha accompagnato per ben 6 anni. Tra le tante proposte c’è chi vorrebbe portare il Canone Rai a 30 euro con alcuni cambiamenti che potrebbero non piacere a tutti.
Canone Rai a 30 euro e con un solo canale TV
L’idea di abbassare il Canone Rai a 30 euro non è così recente, ma è stata riesumata dagli storici interventi di Beppe Grillo quando da comico si è trasformato in politico. La particolarità di questa proposta riguarda poi i canali disponibili che dovrebbero essere ridotti a uno solo.
Resterebbe invariato il numero dei canali delle altre emittenti televisive private, ma verrebbero sintetizzati quelli gestiti da “Mamma Rai”. Un’ipotesi poco percorribile, ma che si sta facendo sentire proprio in questi giorni che ci avvicinano al grande passaggio epocale, all’incirca tra 3 mesi.
Molto più fattibile, invece, è la proposta di integrare il Canone Rai al Bollo Auto. In pratica, aggiungere l’abbonamento radiotelevisivo italiano alla tassa automobilistica gestita dalle Regioni. Tuttavia, attualmente ci troviamo ancora in territorio di ipotesi.