Le indicazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito al Canone Rai per l’anno 2023 non sono piaciute alla maggioranza. Tali dichiarazioni, esposte in una nota a seguito della preoccupazione mossa dai sindacati della Rai, hanno generato un uragano di risposte che non danno speranza al Canone TV.
Fondamentalmente il Canone Rai dovrebbe essere abolito. A dirlo, questa volta non sono solo i cittadini stanchi di pagare un servizio televisivo che, probabilmente, non vedono più all’altezza, ma voci autorevoli. Il principale motivo che ha spinto queste istituzioni a fare un’affermazione simile è la privatizzazione dell’emittente pubblica.
Secondo diversi esperti del settore non c’è più alcuna ragione fondata tale per cui l’azienda Rai debba essere sovvenzionata anche con il denaro dei contribuenti italiani. Dato che sembra essersi emancipata anche nell’utilizzo della pubblicità, molti auspicano possa imparare a trovare questa e altre alternative di guadagno, come tutte le altre emittenti televisive.
Canone Rai 2023 ancora in bolletta: il Codacons non ci sta e alza la voce
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affermato che il Canone Rai per il 2023 resterà in bolletta. La notizia ha generato una serie di polemiche e di critiche, oggettive, anche per come il Ministro Giancarlo Giorgetti si è espresso:
Le voci di un’esclusione del Canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate.
Non ci sta il Codacons che, dopo aver appreso questa dichiarazione dalle relative fonti, ha spiegato perché l’abbonamento radiotelevisivo italiano dovrebbe essere abolito. In un comunicato ufficiale, pubblicato subito dopo l’aggiornamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’associazione ha dettagliato alcune informazioni in merito alla pratica di incassare la tassa tramite bolletta:
L’inserimento del Canone nelle fatture elettriche ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione dell’allora Governo Renzi. La questione finì anche dinanzi al Tar del Lazio, dove la nostra associazione presentò un ricorso per contestare la misura in virtù dell’illogicità della riscossione di un tributo legato al possesso del televisore attraverso le bollette elettriche.
Riteniamo che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del Canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria. Senza contare che il canone inserito in bolletta aggrava la spesa degli utenti per le forniture elettriche, forniture le cui tariffe hanno subito nell’ultimo trimestre del 2022 un rincaro del +122% rispetto all’ultimo trimestre del 2021.