L’annuncio del Ministero dell’Economia e delle Finanze secondo cui il Canone Rai rimarrà in bolletta per tutto il 2023 ha generato scompiglio non solo tra i cittadini, ma anche tra politici e associazioni. Non è piaciuta questa notizia e non è stata apprezzata nemmeno la modalità di comunicazione.
In pratica, il Ministro Giancarlo Giorgetti ha voluto rassicurare i sindacati della Rai spiegando che le voci in merito alla rimozione del Canone TV dalla fattura dell’energia elettrica entro il 1° gennaio 2023 sono infondate:
Le voci di un’esclusione del Canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate.
Un duro colpo per chi aveva annunciato un addio definitivo di questa tassa. Ricordiamo che Matteo Salvini, attuale Ministro delle Infrastrutture, aveva a più riprese promesso l’abolizione del Canone Rai. Ecco perciò la prima voce fuori dal coro che ha definito l’annuncio del MEF una “risposta tecnica“. Dal partito di Salvini è arrivata la controbattuta immediata, in difesa anche delle promesse fatte dal loro leader:
La Lega presenterà una proposta ad hoc. L’obiettivo è una progressiva riduzione del Canone Rai fino alla sua definitiva abolizione nell’anno 2030.
Canone Rai in bolletta anche nel 2023: l’Unione Nazionale Consumatori non è d’accordo
L’affermazione del MEF sul Canone Rai in bolletta non trova d’accordo l’Unione Nazionale Consumatori. Il suo presidente, Massimiliano Dona, proprio riferendosi alla nota ufficiale pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha dichiarato:
Secondo il MEF, le voci di un’esclusione del Canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano fondate perché l’AGCM non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del Canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell’energia. Per la verità il parere dell’Antitrust è del 28 ottobre 2015, ben prima che l’Unione Europea sollevasse un problema non solo legato alla concorrenza in senso stretto, ma anche al mercato dell’energia e che riguardava il fatto che non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, così come non si può chiedere ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso.
Anche il Codacons non si è risparmiato sulla vicenda. Infatti, commentando l’affermazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo cui il Canone Rai escluso dalla bolletta è una voce che non risulta fondata, ha dichiarato:
Il Canone Rai è a tutti gli effetti l’imposta più odiata dagli italiani e i tempi sono oramai maturi per la sua definitiva abolizione.
Restiamo quindi in attesa di nuovi sviluppi alla luce di quanto dichiarato sia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che dalle varie istituzioni, comprese le associazioni in difesa dei consumatori. Più importante, aspettiamo cosa dirà l’Unione Europea in merito, anche perché a quanto sembra allora il Canone TV non sarebbe un “onere improprio” nella bolletta.