Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) settimana scorsa ha deciso di togliere ogni dubbio in merito al futuro del Canone Rai. Con buona pace di tutti, contribuenti e “Mamma Rai”, la sua riscossione rimarrà nella bolletta della luce, in barba alle linee guida dell’Unione Europea tanto annunciate dai Governi precedenti.
Infatti, fino a prova contraria, che è arrivata con la dichiarazione del MEF di lunedì, il Canone TV risultava essere un “onere in proprio” nella fattura dell’energia elettrica. Una voce che non permetterebbe agli utenti di comprendere bene il vero costo dell’energia e le sue relative tasse. Nel corso del tempo anche uno strumento per promuovere tariffe a “Canone incluso”.
Nondimeno, secondo quanto affermato dal Ministro Giancarlo Giorgetti, il Canone Rai rimarrà così com’è, in bolletta. La domanda lecita che ora tutti si stanno facendo riguarda l’importo: quanto lo pagheremo nel 2023? Il suo costo rimarrà invariato o aumenterà lasciando di stucco tutti i contribuenti?
Se vuoi evitarti ogni noia meglio che ti liberi di qualsiasi televisore o decoder con sintonizzatore TV. In questo modo potrai fare richiesta di esenzione dal Canone Rai. Nondimeno, continuerai a vedere la programmazione in streaming grazie al Samsung Smart Monitor M5 in offerta su Amazon a soli 189,90 euro, invece di 339 euro.
Canone Rai 2023: quanto lo pagheremo il prossimo anno
Ormai il 2023 è alle porte e per ora sembra che le promesse elettorali in merito al Canone Rai non saranno mantenute. Pertanto tutti si stanno chiedendo quanto lo pagheremo il prossimo anno. Una domanda da un milione di dollari, visto che abbiamo dovuto aspettare così tanti mesi per sentirci dire che resterà in bolletta.
Non dovremmo nemmeno stupirci se dovesse essere proposto dal nuovo Governo con un nuovo importo leggermente aumentato. Tuttavia, ad oggi non ci sono voci di modifiche in tal senso. Per cui gli esperti si sentono di dire che l’abbonamento radiotelevisivo italiano probabilmente resterà di 90 euro l’anno.
Ovviamente noi assicuriamo che nel corso di questi giorni le cose rimarranno così. Ormai siamo abituati a cambi di direzione repentini dove ciò che sembrava inaccettabile è diventato normale amministrazione. Noi siamo così, ci lamentiamo, ma fondamentalmente siamo un popolo ubbidiente.