Il tema Canone Rai e bolletta della luce in questi giorni sta accendendo gli animi, alcuni addirittura si sono infuocati. Tutti aspettavano una definizione su come sarebbe stata riscossa questa tassa, la più odiata dagli italiani, dal 1° gennaio 2023. In realtà, contrariamente alle aspettative tutto sembra ormai essere svanito in una bolla d’aria.
Facciamo un passo indietro e torniamo allo scorso anno quando per la prima volta si parlò di Canone TV fuori dalla bolletta della luce. Non fu un’invenzione di nessuno, ma una richiesta arrivata dall’Unione Europea che riteneva un “onere improprio” l’abbonamento alla radiotelevisione italiana all’interno della fattura sui consumi dell’energia elettrica.
Da qui il Pnrr e la conferma, arrivata con i precedenti due Governi che si sono succeduti, Ex Conte ed Ex Draghi, che il Canone Rai sarebbe stato tolto dalla bolletta della luce. Questo, sempre secondo la spiegazione dell’Esecutivo di allora, per ottemperare alle linee guida dell’UE in merito alla concorrenza del mercato libero dell’energia elettrica.
Tuttavia, lunedì una doccia fredda del Ministro Giancarlo Giorgetti ci ha svegliato probabilmente da un lungo sonno. Infatti, stando a quanto ha fatto indicare in una nota ufficiale, “le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica non risultano, alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso, fondate“. Probabilmente prima stavamo sognando, ma chi c’è dietro questa presa di posizione?
Canone Rai in bolletta: chi ha spinto verso questa decisione
Direttamente o indirettamente, ad aver spinto verso questa soluzione sono stati i sindacati legati anche ai lavoratori dipendenti di “Mamma Rai”. Nello specifico parliamo di Sl-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl-Fnc, Snater, Libersind-Confsal, Adrai e Usigrai che, in merito al futuro del Canone Rai, hanno scritto una lettera indirizzata al Ministro Giorgetti:
Come Le sarà certamente noto, la determina del precedente Esecutivo, a seguito di una specifica deliberazione del Parlamento, ha indicato la riscossione del Canone in bolletta elettrica fra gli oneri impropri la cui permanenza non sarà più consentita a far data dal 1° gennaio 2023. Questa decisione, vista anche la vicinanza temporale con la scadenza del 31 dicembre 2022, oltre a provocare un clima di profonda incertezza relativamente alle modalità di finanziamento del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, rischia di avere un impatto dirompente sul futuro stesso della Rai.
Privare la più grande Azienda culturale del Paese della certezza dei finanziamenti, oltre alle evidenti ricadute in termini occupazionali che ne potrebbero derivare, avrebbe degli effetti diretti sullo stesso Ministero da Ella guidato, in quanto Azionista di Rai Spa.
In questo breve stralcio è contenuto tutto. Evidenziamo anche il pensiero finale di quanto citato dove i Sindacati dichiarano che il Ministero è un “Azionista di Rai Spa“. Ora non ci resta che attendere cosa succederà veramente al Canone Rai e se, come affermato dal MEF, rimarrà davvero in bolletta anche per il 2023.