Dagli anni ’90 ad oggi Nokia ha fatto la storia della telefonia mobile, creando devices attraenti, innovativi ed user friendly. Non bisogna poi dimenticare la realizzazione ed implementazione di un Sistema Operativo, Symbian, capace di stravolgere l’uso dei telefoni integrando per la prima volta in modo chiaro e semplice la multimedialità agli aspetti prettamente correlati alla comunicazione. Ultimanente, però, Nokia ha perso terreno nei confronti dei nuovi concorrenti, Apple e Google fra tutti, senza mostrare capacità di reazione e contemplando nella propria politica aziendale un mantenimento fin troppo passivo della leadership acquisita nel passato. Con la esternalizzazione di Symbian alla omonima Foundation prima, e la decisione di dismettere il Sistema Operativo da qui a un anno in favore della partnership con Microsoft, Nokia è definitivamente entrata in un vortice dal quale il top management finlandese ha intenzione di uscire al più presto. Dalla data dell’accordo con Redmond, le azioni NOK hanno perso il 25% del proprio valore, e pare per il momento che anche questa strategia di accordo non stia convincendo il mercato, probabilmente per i tanti punti interrogativi esistenti in merito alla data di release dei primi modelli con WP7 ed all’affidabilità di un SO ancora tutto da verificare. Jorma Ollila, in Nokia dal 1985 e Chief Executive dal 1992 al 2006, è ad oggi Chairman (non esecutivo) del colosso nordico, ed è da molti ritenuto uno dei principali responsabili delle infelici scelte aziendali, tra cui la mancata concentrazione sullo sviluppo della piattaforma per gli smartphones. Lo stesso Stephen Elop, attuale CEO, ha recentemente parlato di Nokia come di una “piattaforma in fiamme”. L’idea che sta nascendo tra le mura aziendali consiste dunque nel reagire al periodo negativo con un taglio netto verso il passato, sostituendo in toto il top management e rinunciando alla storica figura rappresentata dal chairman Ollila.
Jorma Ollila