Con un messaggio pubblicato sul sito ufficiale, Activision Blizzard ha annunciato l’intenzione di sospendere le vendite dei suoi prodotti in Russia, inclusa la serie Call of Duty, per via dell’invasione in Ucraina che perdura ormai da più di una settimana.
Il publisher segue quindi le iniziative di altri esponenti dell’industria tecnologica lanciando un segnale in solidarietà al popolo ucraino e che miri ad isolare ancora di più la Russia del resto del mondo.
Activision: stop a Call of Duty e a tutti i suoi giochi in Russia, il messaggio
Daniel Alegre, presidente e COO di Activision, spiega:
“Durante la scorsa settimana abbiamo assistito alle notizie dall’Ucraina e all’aggravarsi della crisi umanitaria che si sta verificando. L’impegno della nostra azienda è aiutare coloro che sono stati colpiti da questa terribile violenza e fornire assistenza in ogni modo possibile.
Oggi annunciamo che Activision Blizzard sospenderà le nuove vendite dei nostri giochi in Russia mentre questo conflitto va avanti. Continueremo a cercare modi per sostenere il popolo ucraino. Voglio rassicurarvi sul fatto che la sicurezza dei nostri dipendenti è la massima priorità del nostro gruppo dirigente. Stiamo facendo tutto il possibile per assistere loro e le loro famiglie, direttamente colpiti da questa tragedia. […]
L’azienda sta raccogliendo le donazioni dei dipendenti e delle organizzazioni che forniscono aiuti immediati nella regione. Insieme abbiamo raccolto oltre 300.000 dollari in questo sforzo. La prossima settimana prevediamo di aggiungere ulteriori enti di beneficienza tra cui scegliere a titolo oneroso e aumenteremo anche il limite di corrispondenza aziendale da 1.000 a 10.000 dollari“.
Sul finire della settimana, Microsoft ha annunciato di aver sospeso la vendita di tutti i suoi servizi e prodotti in territorio russo, incluse le console Xbox. Sony ha rinviato la vendita di Gran Turismo 7 e annullato le sue prossime uscite cinematografiche. Sulla stessa linea anche Nintendo e altri esponenti dell’industria videoludica.