Activision starebbe considerando l’ipotesi di introdurre in qualche modo gli NFT nella saga di Call of Duty. A riferirlo è l’insider Ralph, da sempre molto vicino al franchise di giochi bellici, che parla di valutazioni attualmente in corso in casa Activision.
Da qui a diventare veramente ufficiale ne passerà di acqua sotto i ponti: quel che è certo è che valutazioni di questo genere sono in atto e in considerazione da alcuni mesi. Una situazione da tenere d’occhio.
NFT in Call of Duty: quante probabilità ci sono che accada?
Secondo quanto fatto sapere dall’insider, Infinity Ward starebbe pianificando una serie di modifiche alla personalizzazione degli account ACTV, che includerebbero emblemi, avatar e statistiche. Insieme a questo, Activision starebbe prendendo appunto in considerazione gli NFT.
Quello dei non-fungible token è un argomento molto delicato nell’industria videoludica: alcune case hanno già fatto sapere di non voler pensare ad un inserimento dei token nei loro videogiochi, come Electronic Arts. Altre invece si sono mostrate più possibiliste, tra chi lo ha dichiarato apertamente e chi invece ha fatto trapelare queste informazioni attraverso le classiche voci di corridoio.
Tra queste parrebbe esserci appunto Activision, che starebbe valutando la cosa per il suo franchise di punta: Call of Duty. Sappiamo benissimo come il marchio sia capace di creare vere e proprie tendenze grazie alla sua popolarità, ma il discorso NFT è delicato, specialmente se dovesse andare a buon fine l’acquisizione da parte di Microsoft che, al contrario, è per adesso molto restia sull’argomento, almeno in ambito videoludico.