Gli esperti lo chiamano burnout da privacy ed è il sintomo di molti italiani che stanno diventando troppo stanchi per proteggere adeguatamente la loro vita digitale, trascurando così la propria sicurezza online. Ad aver portato alla luce questa tendenza preoccupante è stato il Data Privacy Day 2025.
Infatti, secondo i dati del National Privacy Test (NPT) condotto da NordVPN, quasi un terzo degli utenti ignora consapevolmente i termini di servizi di app e piattaforme online, mettendo a rischio la propria sicurezza informatica. Questo perché troppo stanchi o impegnati per dedicare parte del loro tempo a queste importanti informazioni.
Nondimeno, il rischio di violazioni dei dati personali è in costante aumento. Infatti, la media è di oltre 80 app installate su ogni smartphone. Il 28% degli italiani ammette di non prestare attenzione alle informative sulla privacy quando scarica nuove applicazioni, mettendo così a rischio la propria sicurezza online. Questo principalmente per non perdere tempo con testi legali complessi e prolissi.
Tra l’altro, leggere i termini di servizi di app e piattaforme limiterebbe anche la capacità dei nostri smartphone di ascoltarci. Infatti, questa pratica è legale se l’utente ha acconsentito alla raccolta dei dati personali nelle condizioni d’uso del servizio.
La fatica della privacy a danno della sicurezza online nell’era delle app
“I dati personali sono il nuovo petrolio del mondo digitale. A differenza dei beni fisici, possono essere copiati, rubati o venduti senza lasciare tracce visibili, con gravi conseguenze finanziarie e reputazionali”, ha spiegato Adrianus Warmenhoven, esperto di cybersecurity di NordVPN. Quindi, non prestare attenzione alla propria privacy e quindi sicurezza online è una negligenza cruciale.
Quello che sorprende è che, paradossalmente, sono i più giovani (15-29 anni) a mostrare meno interesse nella lettura di termini e condizioni rispetto alle generazioni più grandi di età. Tuttavia, trasversalmente a tutte le fasce di età, emerge una maggiore attenzione alla politica di condivisione dei dati con terze parti.
Permessi delle app: il quadro è rassicurante
Nonostante la generale noncuranza verso le informative sulla privacy, che mette in pericolo la propria sicurezza online, gli italiani sembrano i più cauti nella gestione dei permessi delle app. Infatti, solo il 6% concede accesso illimitato a funzioni sensibili come posizione, microfono e contatti.
Inoltre, l’88% degli utenti italiani limita l’accesso alle sole funzionalità necessarie per il corretto funzionamento dell’app. Questo grazie anche alle nuove impostazioni degli smartphone di ultima generazione che, in modo facile e intuitivo, permettono all’utente di scegliere le sue preferenze.
Consigli per proteggere la privacy e ottenere sicurezza online
Gli esperti di NordVPN hanno suggerito alcune semplici misure preventive per contrastare la “fatica da privacy” e mantenere la propria sicurezza online, contro minacce e pericoli sempre più diffusi e insidiosi:
- scarica app solo dagli store ufficiali;
- esamina attentamente le autorizzazioni richieste dalle app;
- leggi le informative sulla privacy prima del download;
- limita l’accesso alla posizione solo durante l’utilizzo dell’app;
- evita l’accesso tramite account social;
- elimina le app inutilizzate per ridurre la raccolta dati in background.