Si parla tanto ultimamente di un ritorno in scena di Bully 2, ma nel frattempo, grazie a un rapporto pubblicato da Blake Hester di Game Informer, scopriamo i retroscena che hanno portato alla cancellazione del progetto originale.
Rockstar New England, ex Mad Doc Software acquisita da Rockstar, aveva piani ambiziosi per il sequel, con l’obiettivo di realizzare un gioco più grande e caratterizzato capace di rivaleggiare persino con grosse produzioni del calibro di L.A. Noire e Grand Theft Auto 4. Poi, “ordini dall’alto” hanno imposto altre direzioni, che hanno definitivamente chiuso il progetto.
Lo sviluppatore è stato infatti chiamato ad assistere allo sviluppo di titoli come Red Dead Redemption e Max Payne 3, oltre ad aver subito l’impatto della cultura crunch che è sorta con il lavoro su quei giochi. Questo avrebbe causato l’abbandono di diversi sviluppatori di Rockstar New England, anche se lo studio sarebbe stato colpito pure da una serie di licenziamenti, che non permisero a Bully 2 di essere realizzato come previsto.
Il team era riuscito a tirar su qualcosa, realizzando una build che era addirittura in grado di offrire dalle 6 alle 8 ore di gioco. Il semaforo verde però non è mai arrivato e il progetto è letteralmente caduto nel dimenticatoio.
Negli ultimi tempi, come sappiamo, se ne è tornato a parlare. Pare che adesso Rockstar Games abbia cambiato idea e lo sviluppo di Bully 2 sarebbe effettivamente attivo. Secondo alcune indiscrezioni, il gioco verrà mostrato nel 2022, insieme alle versioni next-gen di GTA 5 e alle patch destinate a correggere i problemi riscontrati con la recente GTA Trilogy – The Definitive Edition.