La sentenza del Consiglio di Stato è chiara, niente spazio a dubbi: i rimborsi automatici chiesti da AGCOM agli operatori di telefonia mobile, coinvolti nel caso della fatturazione a 28 giorni, rientrano nei poteri dell’autorità garante nelle comunicazioni. Si tratta della risposta arrivata al ricorso fatto da Vodafone nei confronti di AGCOM in seguito alla sua delibera 121/17/CONS in materia di rimborsi automatici da garantire ai clienti sottoposti a fatturazione quadrisettimanale.
Rimborsi automatici assolutamente legittimi
I rimborsi automatici non sono altro che storni da garantire in bolletta, oppure giornate di erogazione gratuita della prestazione, al fine di reintegrare quanto perso dai consumatori a seguito dell’introduzione della fatturazione a 28 giorni. AGCOM ha richiesto agli operatori di telefonia mobile – rei di aver adottato nei confronti dei clienti una condotta scorretta – di rendere agli stessi quanto sottratto nei mesi in cui la bolletta è stata calcolata su base quadrisettimanale: non si è mai trattato di una sanzione, ma di un indennizzo da garantire in massa ai consumatori.
Il Consiglio di Stato ha quindi confermato la natura di indennizzo (e non strettamente sanzionatoria) dell’azione intrapresa da AGCOM, necessaria al fine di tutelare i clienti:
“l’AGCOM non ha esercitato un potere sanzionatorio vero e proprio, ma ha attivato il rimedio generale posto dalla legge (dunque, tutt’altro che privo di base normativa) sull’ordinamento delle Autorità di regolazione. Infatti, tal rimedio indennitario, che per sua natura s’attaglia alla situazione cui intende por soluzione, appunto per questo sfugge al principio di tipicità proprio delle sanzioni.”.
Inoltre, come richiesto da AGCOM, i rimborsi dovranno essere effettuati in massa e non solo dopo esplicita richiesta del singolo consumatore:
“l’intervento della stessa AGCOM, attivando lo strumento della tutela indennitaria automatica di massa a favore di tutti e ciascun utenti, a fronte di violazioni generalizzate che pregiudicarono una moltitudine di utenti mediante un’unica e identica condotta da parte dei più rilevanti operatori di telefonia.”
L’intera sentenza del Cds, redatta a seguito del ricorso di Vodafone, è disponibile a questo indirizzo.
Gli operatori di telefonia mobile dovranno ora arrendersi: la fatturazione a 28 giorni è stata riconosciuta ormai da tempo come pratica scorretta nei confronti dei consumatori e la richiesta dell’erogazione dei rimborsi automatici agli stessi non è da considerarsi una sanzione, ma un comportamento fondamentale per indennizzarli dei giorni pagati ingiustamente in più.