Bluetooth, cellulari a rischio anche in Italia

F-Secure, nota azienda produttrice di antivirus, ha annunciato i risultati di un interessante test sulla sicurezza dei nostri apparecchi cellulari. Il test è stato

F-Secure, nota azienda produttrice di antivirus, ha annunciato i risultati di un interessante test sulla sicurezza dei nostri apparecchi cellulari.
Il test è stato realizzato da Secure Network ed ha mostrato come molti utenti siano potenzialmente attaccabili da malintenzionati, utilizzando la connettività Bluetooth.
Il team di Secure Network, munito di un rilevatore di dispositivi Bluetooth, si è recato in numerosi luoghi ad alto passaggio e, in 24 ore complessive di test nell’arco di 7 giorni, ha rilevato oltre 1300 smartphone e palmari ‘indifesi’.
Nello svolgimento dell’esperimento, si è deciso di concentrarsi esclusivamente sull’identificazione del numero di dispositivi con Bluetooth attivo e in modalità visibile: questa condizione, infatti, è quella a rischio maggiore: gli apparecchi rilevati sono, divisi per tipologia: 1312 smartphone e cellulari, 39 PC/notebook, 21 palmari, 15 navigatori satellitari, 5 stampanti.
Un potenziale ‘untorÈ avrebbe potuto prendere di mira quindi tantissimi apparecchi che, a loro volta, avrebbero potuto estendere l’infezione.
Gli utenti, per stare più sicuri, possono comunque prendere qualche accorgimento come non lasciare il Bluetooth attivo se non utilizzato, attivare la modalità nascosta, non utilizzare i PIN preimpostati, non installare sul proprio apparecchio software di cui non si conosca la provenienza, utilizzare software antivirus e stare attenti ad eventuali variazioni nel funzionamento del proprio apparecchio.

"Sono oltre 200 i virus per dispositivi mobili classificati a oggi dai laboratori di ricerca di F-Secure, che segnalano anche una graduale e progressiva accelerazione rispetto al 2004", ha detto Miska Repo, Country Manager di F-Secure Italia. "Una delle ragioni dell’incremento di questa tipologia di minacce sta nel fatto che gli smartphone costituiscono sempre più spesso uno strumento di lavoro e ciò implica che spesso vi risiedano informazioni più appetibili per eventuali aggressori alla ricerca di dati riservati da utilizzare, ad esempio, per fare dello spionaggio industriale".

"I risultati di questo test non hanno certo lo scopo di disincentivare l’uso di dispositivi Bluetooth, o di essere inutilmente allarmistici", ha precisato Stefano Zanero, Chief Technical Officer di Secure Network. "Non tutti i dispositivi "visibili" rilevati possono essere facilmente aggrediti, allo stato attuale delle nostre conoscenze. Tuttavia, lo scopo era di creare consapevolezza sui rischi potenziali legati a comportamenti a volte superficiali. Piccoli accorgimenti – come quello di impostare la connessione Bluetooth del proprio cellulare in modalità nascosta anziché visibile – possono contribuire ad aumentare il livello di sicurezza del proprio dispositivo, complicando così la vita ai malintenzionati".

"Fino a oggi, i virus per cellulari in circolazione non hanno causato danni particolarmente significativi o vere e proprie epidemie. In futuro però possiamo aspettarci un aumento degli attacchi volti a rendere inutilizzabile il dispositivo o anche destinati ad effettuare, ad esempio, connessioni verso numeri a pagamento in grado di generare guadagni illeciti per gli autori, nonché nuove minacce tese ad esempio a realizzare azioni di spamming via SMS o MMS. La minaccia forse più preoccupante rimane comunque quella legata alla privacy dell’utente: il telefono cellulare rappresenta infatti una preziosa fonte di dati personali con la rubrica, i messaggi, l’agenda e molto altro. Informazioni, queste, che possono essere cancellate, modificate o rubate, anche attraverso attacchi mirati e non di natura virale".

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