In questi minuti Google ha rilasciato il nuovo Android 11 a titolo ufficiale. Ecco dunque a tutti noi l’undicesima iterazione del sistema operativo che sta dominando il mondo mobile, presente su quasi 7 dispositivi su 10 in tutto il mondo e titolare di un solido duopolio di fatto assieme ad iOS.
Android 11 è qui
A differenza dei rilasci antecedenti, Android 11 vede la luce su di una molteplicità di brand fin dall’esordio. Non si tratta dunque della solita release in cui i Pixel facevano da apripista e davano il via ad una inevitabile frammentazione: in questo caso le lunghe tempistiche di sviluppo e la maturazione di una migliore organizzazione hanno consentito a Google di arrivare ad un rilascio collettivo che tiene assieme alla serie Pixel anche brand del calibro di OnePlus, Xiaomi, Oppo e RealMe. Fuori dal gruppo, per ora, i due grandi nomi della famiglia Android, ossia Samsung e Huawei (con quest’ultima, tuttavia, nella difficile posizione di trovarsi ad erogare prodotti privi di Google Mobile Services).
Lo sviluppo di Android 11 parte da lontano e solo nell’anno in corso, anche in pieno lockdown, sono state diramate ben 4 Developer Preview seguite da 3 beta (l’ultima delle quali nel mese di agosto). Ora il percorso è terminato e Android 11 è pronto per il download. Chiunque non lo veda ancora attivo (le nostre prime prove non evidenziano ancora la disponibilità del pacchetto di aggiornamento in Italia), dovrà semplicemente riprovare nelle prossime ore: il rollout è progressivo, coinvolge milioni di smartphone e nelle prossime settimane sarà chiaro quando potrà essere installato anche sui terminali ancora non tirati in ballo da questa prima sfornata.
Le novità
Tra le novità più interessanti, che andremo ad approfondire fin dalle prossime ore, vi sono la possibilità di registrare quel che succede sullo schermo (senza alcuna app aggiuntiva), l’opzione per controllare facilmente la domotica di casa passando per il tasto di accensione, nuovi controlli media e altre piccole funzionalità (alcune in esclusiva per i Pixel) che arricchiscono e rendono più gradevole l’esperienza sui terminali con il sistema operativo made in Mountain View.