A meno che non abbiate vissuto su Marte o da qualche altra parte negli ultimi anni, è impossibile che non abbiate mai sentito almeno per una volta il ritornello di Baby Shark. Sì, proprio quello che fa: “Baby Shark doo doo doo doo doo doooo” e poi continua in una spirale che coinvolge anche Mommy, Daddy, Grandma e Grandpa Shark e che, se siete genitori, conoscerete praticamente a memoria.
Adesso arriva la notizia attesa da tempo: il successo di Baby Shark è talmente clamoroso da essere il primo video nella storia di YouTube a superare le 10 miliardi di visualizzazioni. Precisamente, nel momento in cui scriviamo, siamo a 10.007.418.086. E i numeri continuano a crescere.
Baby Shark: storia di un successo e, sì, c’è anche in Just Dance
La canzone è stata pubblicata per la prima volta nel 2016 dalla compagnia educativa sudcoreana Pinkfong: è eseguita dalla cantante coreo-americana Hope Segoine e, inizialmente, è diventata virale soltanto in Asia.
Poi, succede quello che capita spesso in questi casi: in qualche modo si diffonde anche in occidente, partendo nel 2019 dagli Stati Uniti fino a coinvolgere, inevitabilmente, tutto il mondo. Da allora, i numeri di Baby Shark sono cresciuti quasi in modo imbarazzante, diventando il video più visto su YouTube nel novembre 2020 e ora il primo nella storia a superare le 10 miliardi di visualizzazioni.
La canzone ha ispirato diverse imitazioni e tributi in tanti settori: dall’industria dei cereali ai giocattoli ai programmi televisivi, diventando persino il grido di battaglia dei Washington Nationals durante la stagione che gli ha permesso di vincere le World Series.
E naturalmente i videogiochi, specialmente del genere dancing game, non potevano ignorare il fenomeno: Baby Shark è la canzone più ballata nella storia di Just Dance Unlimited ed è disponibile anche in Just Dance 2020, Just Dance Now e Just Dance 2021. In teoria è inserita nella modalità per bambini, certo, ma l’abbiamo ballata tutti. E chi dice il contrario sa di mentire.
Baby Shark, come si balla e perché è così famosa?
Gli ingredienti che hanno permesso a Baby Shark di diventare un fenomeno di culto sono estremamente semplici: un ritornello ripetitivo e orecchiabile (opinabile per qualche genitore all’ascolto) e persino un balletto da imparare.
Una sorta di tormentone estivo, insomma, ma per bambini: si parte muovendo le dita con “Baby Shark”, poi si passa alle braccia con “Mommy” e”Daddy Shark” e ai pugnetti con “Grandma” e “Grandpa Shark”. Infine, il motivetto si fa sempre più veloce e inarrestabile: il significato della canzone riguarda una famiglia di squali che nuota serenamente e va a caccia di bambini. Questi però riescono a fuggire e al termine della canzone festeggiano la loro sicurezza.
Per celebrare il traguardo, Pinkfong ha invitato i bambini di tutto il mondo a condividere i loro momenti migliori con la Baby Shark Dance. Siete pronti ad ascoltarla altre centinaia di volte?