Aumento IVA: quanto costerebbero gli smartphone?

Se l'aumento dell'IVA, previsto per il 2020, non sarà evitato i prezzi di beni e servizi aumenteranno, anche gli smartphone costerebbero di più.

Se una crisi di governo è già cosa grave per il paese che la vive, lo è ancora di più se arriva in un momento così delicato ovvero proprio quando è necessario trovare fondi sufficienti per evitare l’aumento delle aliquote IVA. Mentre i nostri politici sono impegnati a decidere il futuro del nostro Paese, il tempo scorre e le clausole di salvaguardia non ammettono deroghe: se non ci saranno risorse sufficienti per evitare che scattino, una delle primissime conseguenze sarà l’aumento delle aliquote IVA nel 2020 e nel 2021.

Vi ricordiamo che l’IVA è l’ “Imposta sul Valore Aggiunto” che pesa esclusivamente sui consumatori finali. Le attività commerciali (al dettaglio quanto all’ingrosso), tramite meccanismi di IVA a credito e debito, di fatto versano allo stato l’imposta che hanno raccolto dai consumatori finali durante le loro transazioni. Dunque, a fare le spese dirette di questi possibili aumenti sono gli acquirenti di beni e servizi. Chiaramente, fra le prime conseguenze indirette – che quindi toccherebbero anche gli altri soggetti – ci sarebbe una riduzione dei consumi, con una conseguente contrazione dell’economia in generale. Ad ogni modo, senza entrare nel dettaglio di queste dinamiche, cerchiamo di capire in termini pratici cosa potrebbe accadere ai prezzi degli smartphone se questa condizione si verificasse.

Smartphone più costosi con aumento IVA

L’aliquota IVA che interessa l’acquisto degli smartphone è quella più alta, che attualmente è al 22%. Secondo la Legge di Bilancio 2020, se le clausole di salvaguardia dovessero scattare, l’aliquota IVA salirebbe di più di 3 punti percentuale: passerebbe infatti al 25,2%. In soldoni, più di un quarto del prezzo di un bene o servizio acquistato sarebbe costituto solo dall'”Imposta sul Valore Aggiunto”.

In termini pratici, per capire quanto potrebbe aumentare il costo di uno smartphone è possibile procedere a un calcolo rapido prendendo come riferimento cinque prezzi generici: 200€, 300€, 500€, 800€, 1000€. Consideriamo questi come il prezzo finito (quindi IVA inclusa) di uno smartphone. Per capire qual è il loro costo senza l’imposta in questione, ovvero la base imponibile alla quale poi sarà possibile aggiungere la nuova ipotetica IVA al 25,2%, è sufficiente eseguire lo scorporo dell’IVA. La formula matematica per ottenere un prezzo senza IVA è molto semplice (le parentesi – data la natura delle operazioni – potrebbero essere evitate, le lasciamo per aiutarvi a comprendere meglio i passaggi):

prezzo senza IVA = (“prezzo IVA inclusa” X 100) / 122

Esempio: per praticità, vi mostriamo come scorporare il prezzo (IVA inclusa) di uno smartphone che costa 200€, in tutti gli altri casi vi offriremo direttamente i risultati.

prezzo senza IVA = (200X100)/122= 163,93€

Questo sarebbe il costo del device senza il “peso” dell’ “Imposta sul Valore Aggiunto”. Ecco tutti i calcoli:

  • 200€ = 163,93€ + IVA;
  • 300€ = 245,90€ + IVA;
  • 500€ = 409,84€ + IVA;
  • 800€ = 655,74€ + IVA;
  • 1000€ = 819,67€ + IVA.

Ora che abbiamo scorporato l’imposta dai prezzi finiti è possibile aggiungere nuovamente l’IVA alla base imponibile ottenuta, considerando però l’ipotetica aliquota al 25,2% che potrebbe essere applicata nel 2020. La formula è estremamente semplice anche in questo caso:

prezzo IVA inclusa = (“prezzo senza IVA” X 125,2)/100

Esempio: vi forniamo nuovamente un esempio pratico per il prezzo di “200€”, salvo poi passare direttamente ai risultati.

prezzo IVA inclusa = (163,93X125,2)/100 = 205,24€

Di seguito vi riportiamo tutti i cambiamenti di prezzo, delle fasce prese in considerazione, dopo l’ipotetico aumento dell’imposta:

  • da 200€ a 205,24€;
  • da 300€ a 307,87;
  • da 500€ a 513,12€;
  • da 800€ a 821€;
  • da 1000€ a 1026,23€.

Dunque, probabilmente nel momento in cui stiamo facendo un investimento di centinaia di euro, l’aumento di tre punti percentuali dell’IVA potrebbe non compromettere le nostre scelte, ma vi invitiamo a riflettere su questo: l’ “Imposta sul Valore Aggiunto” (sebbene con aliquote differenti) la paghiamo sulla quasi totalità dei nostri acquisti in Italia, da quelli di prima necessità a quelli più futili. Dunque, il prezzo più alto dello smartphone è solo uno degli esborsi maggiori che peserebbero – dal 2020 – sul nostro portafogli.

 

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti