ASUS ha in programma uno smartwatch senza Android Wear. Sebbene il sistema operativo per gadget indossabili di Google sembri la scelta più ovvia quando si tratta di orologi intelligenti, l’azienda di Taiwan ha invece intenzione di dirigersi verso "un secondo sistema operativo mobile" non meglio specificato. In questo modo si garantirebbe una migliore autonomia della batteria integrata, uno dei problemi alla base di gran parte delle alternative presenti in commercio. Lo sanno gli utenti e, a quanto pare, lo sa anche ASUS: che sembrerebbe preferire un’alternativa meno nota per offrire ai propri appassionati un gadget all’altezza delle aspettative.
ASUS ZenWatch
Secondo quanto ha riportato Focus Taiwan, le dichiarazioni dell’amministratore delegato Jerry Shen hanno confermato il parziale abbandono di Android Wear, usato dall’azienda per il suo primo ZenWatch. "La principale preoccupazione riguarda l’autonomia" sarebbero state le inequivocabili parole del dirigente taiwanese nel corso di una riunione con gli investitori. Google, comunque, non ha motivo di preoccuparsi: la seconda generazione dello ZenWatch avrà a bordo Android Wear ed è prevista per il terzo trimestre dell’anno (luglio-settembre). Saranno almeno due, insomma, gli smartwatch di ASUS nel corso del 2015: uno a supporto del sistema operativo di Google e un altro, con maggiore autonomia probabilmente, dotato di una proposta software alternativa.
"Continueremo a lavorare con Google su Android Wear e avremo un altro smartwatch che non è basato su Android Wear per offrire un’autonomia estesa", dice il CEO Shen, e aggiunge che il nuovo accessorio indossabile sarà spinto da un chip MediaTek. Quanto dichiarato dal numero uno di ASUS conferma le precedenti affermazioni di Jonney Shih, chairman della società orientale, che nelle scorse settimane aveva dichiarato di mirare a uno smartwatch con un hardware più basilare e un sistema operativo diverso ma un’autonomia più longeva, di almeno sette giorni. Un obiettivo importante sia per l’azienda che per gli utenti, alla luce delle preoccupazioni riguardo Apple Watch, che secondo l’amministratore delegato Tim Cook andrà ricaricato ogni giorno.
ASUS ZenWatch
Tornando a parlare di Android Wear, l’ultima indagine di mercato di Canalys ha evidenziato che nel 2014 sono stati 720.000 gli smartwatch spediti ai rivenditori. Industrial Economics and Knowledge Center ha stimato che per il 2015 saranno invece oltre 13 milioni gli smartwatch in circolazione, in particolare grazie a un’eccezionale prestazione commerciale dell’Apple Watch, che rappresenterebbe secondo le previsioni almeno il 65 per cento del totale. Sono in molti a ritenere che serva la potenza commerciale di Cupertino per poter aprire finalmente il mercato degli indossabili, rimasto una nicchia per diversi anni nonostante molte aziende note (Sony, Samsung, LG, Motorola e la stessa ASUS) siano entrate in gioco con molti prodotti.
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