Assotelecomunicazioni, in una nota, ha annunciato la sua preoccupazione sulle conseguenze che l’eliminazione dello scatto alla risposta potrebbe avere sul settore delle telecomunicazioni, esprimendo inoltre la sua contrarietà a tale provvedimento.
Nella nota si può leggere che "La recente abolizione dei costi di ricarica per il settore delle telecomunicazioni mobili ha un impatto annuale di 2,0 miliardi di euro. Con la nuova misura coercitiva i ricavi annui degli operatori si ridurrebbero di ulteriori 3.5 miliardi. L’insieme delle due misure porterebbe ad una riduzione dei ricavi del settore di 5,5 miliardi di euro, pari al 25% del totale. Ciò porterebbe all’azzeramento dell’utile ante imposte consolidato di settore e all’abbattimento per circa il 75% dei flussi di cassa netti delle aziende di telecomunicazioni mobile. Non da ultimo vanno considerati gli impatti per l’erario a motivo del minore gettito di imposte."
Le conseguenze comporterebbero, da parte degli operatori, una massiccia riduzione degli investimenti, tagli operativi e riduzione di personale.
Asstel ha anche fatto notare che lo scatto alla risposta è presente in quasi tutti i paesi europei, è sottoposto a concorrenza ed è trasparente per i consumatori, liberi di scegliere tariffe con o senza scatto.
Asstel ha concluso rilevando che il costo minutario medio in Italia è uno dei più bassi d’Europa.
Non si giustificano quindi interventi normativi in materia di prezzi al dettaglio, né su basi giuridiche, né su basi di confronto internazionale.