Il colosso di Ren Zhengfei sta facendo tutto il possibile per offrire più servizi ai suoi clienti restando a galla e sopravvivendo nel mercato globale. A gennaio, in occasione dell’Huawei Pollen Annual Meeting, un alto dirigente del brand, He Gang, aveva annunciato che la società avrebbe lanciato presto l’app “My Huawei”. Oggi, quel giorno è arrivato e l’applicazione è diventata ufficiale nell’AppGallery.
My Huawei: a cosa serve?
Secondo il funzionario, l’App “My Huawei” integra app indipendenti originali. Alcune di queste includono Pollen Club, servizi Huawei, giochi speciali e luoghi destinati alla Community. Tuttavia, la nuova serie Honor V40 viene già fornita con l’app “My Honor”. Questa è semplicemente la copia identica e speculare di quella dell’ex sub-brand.
“My Huawei” mira a fornire un servizio one-stop veloce, ricco e di alta qualità per gli utenti Huawei. È anche una piattaforma di servizi one-stop per gli utenti. Si può ricercare con un clic il negozio Huawei più vicino alla propria posizione e si possono gestire gli appuntamenti online. Volendo, si possono acquistare i prodotti dell’azienda direttamente da questo software.
Due anni fa, dopo che gli Stati Uniti avevano imposto per la prima volta il ban a Huawei, la società non aveva più accesso alle Google Apps. L’azienda, poiché non aveva l’accesso ai servizi di Google (incluso il Play Store), ha dovuto lavorare per realizzare il proprio store di software virtuali. Tuttavia, il suo obiettivo è garantire che gli utenti possano trovare e scaricare tutte le applicazioni presenti altrove anche sui suoi smartphone. Huawei AppGallery risolve questo problema e ora ha oltre 500 milioni di utenti attivi mensilmente in tutto il mondo.
A partire da ora, ci sono due aree principali: abbiamo le sezioni “In primo piano” e “Categorie“. La prima include app e giochi selezionati dalla compagnia. Inoltre, ha altri contenuti come articoli, guide e recensioni. L’elenco dei Paesi che riceveranno questa interfaccia utente sono:
- Svezia;
- Norvegia;
- Finlandia;
- Danimarca;
- Romania;
- Czechia (Repubblica Ceca);
- Polonia;
- Bulgaria;
- Austria;
- Lituania;
- Ungheria;
- Ucraina.
Per l’Italia occorrerà aspettare ancora un po’, invece.