Lo dicono i ricercatori di Stanford, che hanno pubblicato un lungo e approfondito studio sulle capacità dell’orologio della mela morsicata di rilevare la frequenza cardiaca: l’Apple Watch è in grado di rilevare la fibrillazione atriale. Questo significa che ha la capacità di capire se le persone che lo indossano si trovano in condizioni problematiche, ovvero hanno un battito cardiaco irregolare, o potrebbero soffrire di ictus, coaguli di sangue e insufficienza cardiaca.
Gli stessi ricercatori qualche tempo fa avevano pubblicato i risultati preliminari dello studio, ma ora l’intero documento è stato pubblicato sul “New England Journal of Medicine”.
Lo studio sull’Apple Watch
Lo studio è stato sponsorizzato da Apple e ha preso il via nel 2017, raccogliendo i dati da ben 419.297 volontari in possesso di un iPhone e un Apple Watch Series 1, 2 o 3 per otto mesi. In questo studio non sono stati coinvolti utenti in possesso dei più recenti smartwatch di Apple, per ovvie ragioni.
L’app Heart Study ha monitorato il ritmo cardiaco dei partecipanti per cercare la presenza di un polso irregolare. In parallelo ricercatori hanno dotato, per un determinato periodo di tempo, i partecipanti dei patch ECG che a loro volta registravano eventuali battiti cardiaci irregolari, in modo da poter effettuare un controllo incrociato dei dati rilevati all’Apple Watch sulla fibrillazione atriale.
Complessivamente, solo lo 0,5% dei partecipanti ha ricevuto notifiche in merito al battito cardiaco irregolare. Un risultato che i ricercatori hanno classificato come un “risultato chiave”, visto che erano state sollevate perplessità da più parti riguardo un’eccessiva notifica di problemi cardiaci da parte degli smartwatch della mela morsicata.
Dopo aver confrontato i dati provenienti dall’orologio e dalle patch ECG, i ricercatori hanno scoperto che tra i partecipanti che hanno ricevuto la notifica di un polso irregolare, il 34% ha avuto fibrillazione atriale sulle successive letture del patch ECG e l’84% delle notifiche era concorde con la fibrillazione atriale.
Il 34% può sembrare una piccola percentuale, ma i ricercatori hanno spiegato che il fatto che i cerotti ECG non abbiano rilevato nulla di insolito nel periodo in cui gli utenti li hanno indossati è abbastanza normale perché la fibrillazione atriale è una condizione intermittente e i partecipanti hanno indossato le patch solo per un breve periodo di tempo.
Inoltre, il documento rileva che il 76% di coloro che hanno ricevuto una notifica di irregolarità ha contattato un operatore sanitario, rendendo evidente come gli avvisi digitali possano “migliorare il coinvolgimento con il sistema sanitario in generale”. Mario Perez, autore principale dello studio, ha dichiarato:
Le prestazioni e l’accuratezza che abbiamo osservato in questo studio forniscono informazioni importanti mentre cerchiamo di comprendere il potenziale impatto della tecnologia indossabile sul sistema sanitario. Ciò che Apple Heart Study ci mostra è che la fibrillazione atriale è solo l’inizio. Possiamo guardare al futuro altre aree della medicina preventiva. Ulteriori ricerche aiuteranno le persone a prendere decisioni sanitarie più informate.