Apple avrebbe compreso bene che i suoi Watch sono quelli che – più di tutti i dispositivi mobili – rischiano il fastidioso effetto burn-in, ovvero la comparsa di immagini che restano “stampate” sullo schermo del wearable dopo che sono state mostrate a lungo sullo stesso. Sembra che su qualche unità di Watch 5 sia già capitato. Con il nuovo brevetto, potrebbe essere messa in atto una tecnologia in grado di risolvere il problema, ma non sarebbe proprio nuova.
Apple: watch face in “movimento” contro il burn-in
Una delle parti più importanti del brevetto depositato da Apple, recita:
Un’immagine del quadrante dell’orologio sul display può contenere elementi del quadrante come lancette del quadrante, indici del quadrante e complicazioni. Per ridurre il rischio di burn-in per gli elementi del quadrante, i circuiti di controllo nel dispositivo elettronico possono imporre vincoli di burn-in agli attributi degli elementi del quadrante come vincoli di luminanza di picco, vincoli del tempo di permanenza, vincoli di colore, vincoli sulla forma di ciascuno elemento e vincoli sullo stile dell’elemento. Questi vincoli possono aiutare a evitare situazioni in cui elementi statici come gli indici dei quadranti creano più burn-in rispetto agli elementi dinamici come le lancette dei quadranti.
Quanto descritto spiega perché le watch face potrebbero esporre i display a rischio burn-in e come è possibile evitare il problema. Infatti, se le lancette dell’orologio sono spesso in movimento, quindi non rimangono ferme a lungo sugli schermi, le complicazioni o altri elementi potrebbero invece farlo. Attraverso la programmazione di alcuni piccoli cambiamenti – che andrebbero a ridurre la staticità – l’effetto burn-in sarebbe scongiurato. Quindi, potrebbero essere impostate automaticamente delle regole che cambiano la dimensione dell’elemento, il colore, il tempo in cui viene mostrato, lo stile, la posizione o anche la forma.
Una tecnologia simile a quella adottata da Samsung per evitare il fenomeno di burn-in durante l’utilizzo dei display always-on: gli elementi si muovono, magari di poco (dipende dal tipo di elemento), ma lo fanno.
Per il momento si tratta solo si un brevetto, ma sarebbe interessante se Apple lo applicasse sui suoi futuri smartwatch (anzi, anche sui modelli attuali, magari attraverso un update software, considerando che non dovrebbe servire alcun hardware dedicato).