Apple ha presentato in anteprima la scorsa settimana i nuovi modelli di Apple Watch; finalmente abbiamo conosciuto la Series 6 e l’inedito SE, la variante economica realizzata con materiali riciclati e proposta ad un prezzo decisamente più contenuto. Tuttavia, con l’arrivo dei nuovi orologi intelligenti, l’azienda di Cupertino ha compiuto un passo drastico; ha infatti rimosso il caricabatterie dalla confezione dei suoi smartwatch. Ma su tutti? Eh no, qui viene il bello; stando a quanto dichiarato, solo i modelli di fascia alta con cassa in titanio o con bracciali Hermès hanno resistito a questa misura restrittiva… finora.
Apple Watch: una scelta controversa
Già, abbiamo scritto “finora” non a caso. Sembra infatti che adesso, Apple abbia aggiornato il suo Store ufficiale e che abbia rimosso questa discrepanza (diremo anche “discriminazione”) inutile. Adesso, tutti i modelli presenti in listino non sono dotati di caricabatterie, tuttavia, i piccoli ed economici Apple Watch Sport mantengono il braccialetto aggiuntivo. Della serie “meglio che niente…”.
L’azienda di Cupertino ha giustificato la sua scelta di rimozione del charger dalla scatola per motivi ecologici; molti utenti infatti, hanno già diversi caricatori e non hanno bisogno dell’ennesimo alimentatore che verrà buttato a prendere polvere in un angolino nascosto del cassetto o in garage, celato all’interno della scatola, con ancora la pellicola protettiva inserita.
Adesso tuttavia, ci si pone la stessa domanda per l’iPhone; è quasi certo ipotizzare che la compagnia di Tim Cook adotterà la stessa politica con la gamma iPhone 12. Inoltre, si ipotizza che possa eliminare dalla confezione anche le cuffie EarPods; il motivo di quest’ultima scelta però, non sarebbe di natura ecologica, bensì sarebbe dettato dalla volontà di spingere le vendite sui modelli TWS della casa (AirPods e AirPods Pro), in attesa dei nuovi modelli in arrivo nel 2021. L’anno prossimo infine, potremmo vedere anche le prime over-ear wireless dell’azienda, denominate – secondo le indiscrezioni dell’eclettico Jon Prosser – come “AirPods Studio”.