Prima o poi era da aspettarselo, nonostante le preoccupazioni relative alle eventuali conseguenze in caso di sconfitta: secondo quanto riportato da Re/code, Google avrebbe preso la decisione di scendere in campo a difesa di Samsung al processo che la vede accusata da Apple di aver infranto cinque brevetti di proprietà di Cupertino.
Un avvocato di Google avrebbe confermato la volontà di partecipare attivamente alla difesa di Samsung, e di pagare le spese legali e parte dei 2 miliardi di dollari richiesti da Apple al gigante sud coreano in caso di sconfitta.
Google aveva inizialmente affermato di voler difendere Samsung riguardo quattro dei cinque brevetti incriminati, considerando quanto l’avvocato James Maccoun aveva appreso verificando uno scambio di e-mail tra la stessa Google e Samsung a partire dal mese di settembre 2012.
I brevetti che vedranno l’azienda impegnata a fianco del produttore di smartphone saranno in realtà solamente due, il n. 414 ed il n. 959 relativi alla sincronizzazione in background dei dispositivi e la ricerca universale.
Nonostante Google sia fin qui rimasta nell’ombra, era da attendersi da un momento all’altro un suo coinvolgimento diretto, in quanto parte delle violazioni deriva dalla sottoscrizione da parte di Samsung al Mobile Application Distribution Agreement che Google richiede per la distribuzione di numerose applicazioni del sistema operativo Android.
Ora resterà da capire quanto Google dovrà pagare in caso di sconfitta, considerando il fatto che la (eventuale) violazione dei brevetti non riguarderebbe le app di terze parti, di cui Google non è responsabile, ma solamente le applicazioni fornite dalla stessa Google a Samsung in licenza ed il cui codice non può essere modificato in alcun modo dal produttore.