Apple diversi mesi fa ha acquisito la startup Vilynx per poter migliorare e upgradare le funzionalità AI dei nuovi iPhone. Stando alla dichiarazione di Mark Gurman di Bloomberg, la società di Cupertino avrebbe pagato 50 milioni di dollari per la piccola azienda.
Apple: continuano gli investimenti sull’AI
Vilynx ha sviluppato un’intelligenza artificiale in grado ci comprendere il contenuto di un video osservandone i segnali visivi, audio e testuali. Si legge anche che la compagnia ha utilizzato le capacità della sua tecnologia per creare dei tag che rendessero i video “più individuabili nella rete“. Questo era bastato al colosso di Cupertino per interessarsi ad essa ed inglobarla a sé nei primi mesi dell’anno corrente.
Adesso, da Cupertino è arrivata la solita dichiarazione standard che spunta fuori ogni qualvolta si parla di una sua recente acquisizione:
Di tanto in tanto Apple acquista aziende tecnologiche più piccole e generalmente non discutiamo del nostro scopo o dei nostri piani.
Di fatto, tutte le indiscrezioni in merito ci derivano da fonti ufficiose, in quanto la compagnia di Tim Cook raramente spiega i motivi dietro un’acquisizione o una fusione. Come suggerisce Bloomberg, Apple potrebbe sfruttare la tecnologia su cui Vilynx stava lavorando in diversi modi.
In primo luogo, il software della startup potrebbe rendere ancora più efficiente la funzionalità di ricerca dell’app, soprattutto quando si tratta di video.
Le applicazioni “TV” e “News” di Apple trarrebbe vantaggio in modo simile, così come Siri. Un’altra possibilità, in particolare date le recenti voci di corridoio circa l’arrivo di un motore di ricerca proprietario che fosse in grado di soddisfare le autorità di regolamentazione antitrust, è che la tecnologia possa servire per la creazione del competitor ufficiale di Google Search.
Ricordiamo che Apple è stata la prima holding a lanciare un software di assistenza virtuale (Siri), molto prima dei neonati Google Assistant e Alexa. Nonostante questo inizio precoce, la maggior parte degli utenti considera l’AI di Apple e la tecnologia dell’azienda un passo indietro rispetto alle offerte di Google e Amazon.