Per rendere più semplice la programmazione di app per iPhone o iPad, Apple ha introdotto il linguaggio di programmazione Swift per sostituire, gradualmente, l’uso del più ostico Objective C. Alla fine del 2015, Apple ha reso Swift open-source, cosa che ha attirato immediatamente l'attenzione di Facebook, Uber e Google, con quest'ultimo sempre particolarmente interessato ai nuovi linguaggi, soprattutto open source. Infatti, c'è chi afferma che Google sia addirittura interessato ad adottarlo per sostituire l'attuale back-end di Android.
L'home page italiana del sito di Swift
Indubbiamente, lo scenario che si prospetta sembra roba da fantascienza: Swift è fatto per sostituire linguaggi basati su C ma quello che gira nel cuore di Android è un C++ spalmato su Java. Il lavoro da fare per raggiungere un obiettivo che sembra mastodontico implicherebbe che tutto il back-end in C++ dovrebbe essere portato su Swift. Medesima cosa per le funzioni in Java.
Sarebbe un'impresa enorme ma gli sviluppatori amatoriali hanno dimostrato che, almeno in teoria, è possibile metterla in atto.
La riprogrammazione farebbe scorrere sangue: entrare nelle viscere di Android e riscrivere Swift non è roba da poco conto, visto che il linguaggio open source di Apple non è cross-compatibile con Java e C++.
Swift al lavoro
Una via d'uscita potrebbe essere quella di creare una sorta di ponte tra le funzioni attuali e il nuovo linguaggio. Ma anche questa ipotesi potrebbe presumibilmente condurre a rallentamenti e a problemi di prestazioni. Un ponte, in questo momento in cui Google ha una querelle in corso con Oracle, sarebbe l'ultima cosa di cui a Mountain View hanno bisogno.
Oltretutto, all'orizzonte è spuntato un ulteriore linguaggio, Kotlin, anch'esso orientato agli oggetti e open source, che è compatibile con Java. Ma i programmatori di Google non lo amano, dicono che è troppo lento per essere adottato.