Apple: presunta violazione di brevetto per iMessage e Facetime

Apple potrebbe essere ancora alle prese con problemi legati a violazioni di brevetto: coinvolti iMessage e Facetime
Apple: presunta violazione di brevetto per iMessage e Facetime

La guerra di brevetti è prassi comune fra grandi aziende. Ancora una volta, Apple è coinvolta nella presunta violazione di una serie di brevetti utilizzati per iMessage e Facetime.

La questione

A far causa ad Apple è stata la società finlandese MPH Technologies, secondo la quale il gigante di cupertino avrebbe utilizzato diversi fra i suoi brevetti senza pagare alcuni diritto o licenza d’uso.

Sembra che le tecnologie siano state utilizzate su iMessage e Facetime. In particolare, l’ambito riguarda il sistema di VPN sfruttato da Apple in ambito Enterprise ed Educational.

MPH Technologies spiega di aver deciso di denunciare Apple dopo svariati tentativi di ottenere dall’azienda il riconoscimento di proprietà dei brevetti e – di conseguenza – il pagamento dell’utilizzo della licenza.

In risposta sembra che il gigante di Cupertino si sia limitato a spiegare che – a suo parere – non è stato violato alcun brevetto o che comunque questo non era valido. Dunque, davanti all’ennesimo rifiuto, sembra che MPH Technologies abbia deciso di procedere per vie legali denunciando Apple.

La richiesta di MPH Technologies

Lo scopo della società finlandese sembra sia quello di ottenere un risarcimento danni. Non dovrebbe esserci l’intenzione di chiedere la sospensione dei servizi offerti da iMessage e Facetime ed è un bene. Con queste premesse, potrebbe essere più semplice trovare un accordo.

Infatti, non è raro che le richieste legali per violazione di brevetto non si limitino ad indennizzi economici ma si spingano fino a pretendere la sospensione della diffusione di un servizio oppure la rimozione dal commercio di un determinato prodotto.

Periodo “pieno” per Apple

In questo giorni, Apple è alle prese con un’altra grave presunta violazione di brevetto, che potrebbe compromettere la commercializzazione dei suoi prodotti in sud Corea. In questo caso, l’oggetto della questione sarebbe un brevetto legato alle tecnologie utilizzate per produrre i processori dell’azienda.

La questione potrebbe essere risolta grazie all’intervento di Samsung. Strano, ma vero!

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