Sappiamo tutti che Apple è un’azienda che viene spesso citata in giudizio o multata da qualche ente, società terza o commissione. Ora si apprende che, dopo la vicenda dell’assenza del caricatore nella confezione dei telefoni, un’altra criticità si sta per abbattere sulla compagnia di Cupertino.
Apple ha davvero rallentato i suoi telefoni? Perché?
Da tempo si parla di obsolescenza programmata: si dice che Apple rallenti di proposito le prestazioni dei suoi telefoni più vecchi al fine di spingere gli utenti ad acquistare i nuovi modelli. I dispositivi interessati sono stati: iPhone 6, 6 Plus, 6S, 6S Plus, 7, 7 Plus, 8, 8 Plus, X. Le voci di corridoio suggeriscono che la mela abbia inserito uno strimento di gestione delle prestazioni negli update che rilasciava, al fine di rallentare i telefoni per “costringere” le persone a comprare un nuovo device.
Al contratio, Tim Cook affermava che gli aggiornamenti avevano lo scopo di migliorare le performance, non di rallentarle. All’atto pratico però, è avvenuto il contrario. Dopo le varie polemiche, è scoppiata la polemica che ha portato la mela a scusarsi necessariamente con il pubblico. Il brand ha confessato ma dichiara di averlo fatto per il “bene” dei consumatori. Il rallentamento delle performance doveva servire a preservare l’autonomia dei device stessi.
Si scopre che Justin Gutmann, uno dei leader dei comitati che agiscono in difesa dei consumatori, ha tirato fuori l’argomento e ha chiesto di portare la compagnia di Cupertino in tribunale. Ha sporto denuncia e ha detto che chiede 750 milioni di sterline (aka 870 milioni di euro) come risarcimento per tutti i suoi utenti. L’uomo dichiara che la mela ha nascosto le vere intenzioni al suo pubblico: sarà vero? Staremo a vedere.
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